Vigilia di Natale

“Ecco, io sto alla porta e busso – dice Gesù nel libro dell’Apocalisse – se uno mi apre la porta io entrerò, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).

Gesù è alla porta, alla porta del nostro cuore. Lo è sempre, ma in particolare quando, con la Liturgia e con la Chiesa, noi celebriamo la festa del suo Natale, festa del Gesù che chiede di entrare tra di noi, in noi.

Un signore una volta commissionò a un suo amico pittore di dipingergli un quadro che raffigurasse il passo dell’Apocalisse che ho citato, e quel pittore dipinse un pellegrino davanti alla porta di una casa nell’atto di bussare. Quando mostrò il quadro a colui che glielo aveva richiesto, si sentì dire da lui: “Bello, mi piace; ma hai dimenticato un particolare. La porta che hai dipinto è senza maniglia”. E il pittore rispose: “No, non l’ho dimenticata; non l’ho dipinta di proposito, perché la porta del nostro cuore a cui Gesù bussa non ha una maniglia esterna; ne ha solo una al di dentro; solo dal di dentro la nostra porta può venire aperta. Gesù non ha una maniglia per poter entrare”.

Mancano ancora poche ore al Natale; azioniamo la maniglia che abbiamo in mano noi, e lasciamo che Gesù entri. Entrerà a portarci salvezza, gioia e pace.

 

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