2° Domenica dopo Pasqua (forma straordinaria)

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(1Pt 2,21-25;   Gv 10, 11-16)

Belluno, chiesa di s. Stefano, 10 aprile 2016

Noi siamo preziosi, preziosi per Dio. Dio ci sente preziosi. Forse a questo pensiamo poco; forse non ci pensiamo mai; forse non riusciamo a capacitarci di essere preziosi per Dio. Abbiamo commesso tanti peccati; siamo stati tanto infedeli e ribelli a lui e siamo segnati da tanti difetti e infermità. Come possiamo pensare di essere preziosi per Dio?

Dio nell’Antico Testamento ha detto: “Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e ti amo” (Is 43,4). Questa parola ci sorprende, ci spiazza, ci chiede di cambiare sguardo su di noi. Dio ha stima di noi, Dio ci sente un tesoro. Perché non guardarci con lo sguardo di Dio? perchè ostinarci a guardarci con lo sguardo nostro?

Forse che non siamo preziosi, se siamo il gregge di Dio per il quale egli ha inviato suo Figlio ad esserci pastore? Forse che non siamo preziosi, se quel pastore, Gesù, è stato capace di dare la vita per noi, per difenderci e salvarci dal ‘lupo’ che è satana, che è il peccato, che è la disperazione, che è la danazione eterna? Forse che non siamo preziosi e non gli siamo importanti?

Che cosa ci dicono le parabole della pecorella smarrita e della dramma perduta, cercate con tutte le forze dal pastore e dalla donna di casa, se non che per Dio noi siamo un valore, siamo un bene? E le parola di Gesù: “Non abbiate paura, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati” (Mt 10,30), eco delle parole di Dio nel libro del profeta Isaia: “Non temere; se dovrai attraversare le acque, io sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; io sono il tuo Dio, il tuo salvatore” (Is 43,2-3): non ci dicono forse, queste parole, che noi siamo nel cuore di Dio, oggetto della sua cura come cosa importante e preziosa? Quale iniezione di giusta ed autentica autostima ci viene da queste parole e da questa verità; a noi che spesso soffriamo di poca stima di noi stessi e che poca stima sentiamo alle volte ricevere dagli altri…. Dio ci stima!

Noi vogliamo essergli un tesoro sempre più bello, un qualcosa su cui il suo sguardo possa posarsi con compiacenza sempre più grande e sempre più piena. Dio possa essere contento di noi! E noi essergli preziosi oltre che per l’amore che lui ci porta, anche per l’amore che noi portiamo a lui.

Un passo in più ci è, poi, chiesto di fare: far crescere e sviluppare in noi uno sguardo positivo sui fratelli, sul prossimo. Dio sente prezioso ogni nostro fratello, ogni uomo che vive sulla terra. Per lui ogni uomo è un bene, anche il piccolo, anche il povero, anche il bisognoso, anche chi ha poche doti e poche risorse, anche il vecchio, anche il peccatore. Per lui tutti sono preziosi, per ogni uomo egli ha dato la vita. Nessuno Dio scarta. Dio fa -egli ci ha detto nel libro del profeta Geremia- come fa il vasaio che lavora al tornio. Quando al vasaio un vaso non riesce come egli voleva, il vasaio non getta via il vaso, ma con la stessa creta, reimpastata, fa un altro vaso, modella quella stessa creta facendo il vaso così come aveva in mente di fare (Ger 18,1-6). Dio non scarta mai nessuno. Per lui ogni uomo è prezioso.

Anche noi, non scartiamo mai nessuno! San Paolo nella prima lettera ai Corinzi dice che siamo tutti membra gli uni degli altri, e che tutti abbiamo bisogno di tutti: “L’occhio non può dire alla mano: ‘Non ho bisogno di te’; né la testa ai piedi: ‘Non ho bisogno di voi’. Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie” (1Cor 12,21-22).

Siamo tutti importanti e preziosi, per Dio e gli uni per gli altri. Gesù buon pastore ci insegna questa verità. Egli ci aiuti anche a viverla, così che il nostro cuore sia nella gioia, e il nostro vivere insieme sia buono e fraterno.

don Giovanni Unterberger

 

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