Solennità della Santissima Trinità

Albrecht Durer – Adorazione della santissima Trinità – 1511

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(Es 34, 4b-6.8-9;   2Cor 13,11-13;   Gv 3,16-18)

Duomo di Belluno, 7 giugno 2020

Festa della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, tre Persone, un solo Dio. Sant’Agostino, grande filosofo e teologo, scrisse un lungo trattato sulla Trinità: lo compose in quindici libri e nel corso di vent’anni, dal 399 al 419 d.C. Nel suo sforzo, riconobbe d’aver solo balbettato, perché troppo profondo il Mistero di cui si era occupato. Nacque la leggenda di lui che un giorno, passeggiando in riva al mare e meditando sul mistero trinitario, nel tentativo di capirlo, vide un bambino che con una conchiglia versava l’acqua del mare in una buca. Gli chiese: “Che fai?”, e il bambino: “Voglio mettere il mare in questa buca”. –  “Non è possibile, non ci sta!”, gli disse il santo; e il bambino: “Neanche il mistero su tu stai indagando ci sta nella tua testa!”, e sparì.

Nessuna religione al mondo, se non quella cristiana, crede in un Dio che è in tre Persone: ce lo ha rivelato Dio stesso, in Gesù. Gesù si proclamò Dio, e disse di avere un Padre, Dio anch’egli, e ci parlò dello Spirito Santo, terza Persona divina. Tre Persone, ma un solo Dio, in un’unità perfetta; e non tre dèi. Non politeismo, ma monoteismo. La nostra ragione non arriva fino a ciò, non giunge a scandagliare le profondità di Dio, la sua vita intima, la sua eternità, la sua infinitezza, la sua onnipotenza, la sua onnipresenza, la grandezza e vastità della sua azione. Dio Trinità è al di sopra di ogni immaginazione umana; è luce inaccessibile, sapienza senza confini, amore infinitamente ardente, santità assoluta, comunione perfetta.

Tutto deriva e fluisce da lei sia nell’ordine della creazione, che in quello della redenzione e in quello della santificazione. Tutto fu creato dal Padre, attraverso la Sapienza del Figlio, e nell’amore dello Spirito Santo. L’umanità fu redenta dal Figlio, inviato come dono dal Padre, nella misericordia dello Spirito Santo. L’opera di santificazione è portata avanti dallo Spirito Santo, procedendo dal Padre e dal Figlio. La Santissima Trinità è la sorgente di tutto; ogni bene viene da lei.

Alla Trinità santa sono dovuti due movimenti del nostro cuore: il ringraziamento e l’adorazione. Dobbiamo senza posa ringraziare; innumerevoli sono i doni che da lei riceviamo; non esisteremmo senza Dio e senza il movimento d’amore infinito che circola tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e che trasborda, straripa, quale onda libera e gratuita d’amore, su di noi e su tutto ciò che esiste, facendolo esistere.

E poi l’adorazione; adorazione che è stupore, meraviglia, contemplazione; sguardo fisso su Dio, che è tutto; cuore incollato sulla sua divina realtà. San Francesco d’Assisi adorava così: “Tu sei Trino e Uno Signore, Dio degli dèi. Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene. Tu sei amore e carità, tu sei sapienza; tu sei umiltà, tu sei pazienza, tu sei bellezza, sei mansuetudine. Tu sei sicurezza e quiete. Tu sei gaudio e letizia, tu sei nostra speranza, tu sei giustizia. Tu sei temperanza, nostro custode e nostro difensore; sei la nostra dolcezza, la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore”. San Francesco teneva lo sguardo su Dio, e da quello sguardo veniva fatto, plasmato, costruito in un’umanità bella, ricca e santa.

Non è del tutto facile adorare; è una dimensione di preghiera a cui forse non siamo abituati e che non pratichiamo molto: essa richiede di uscire da sé. Ma è grandemente utile all’anima e a un cammino spirituale, perché il guardare a Dio ci attira a lui e ci conforma alla sua santità; ci introduce sempre più profondamente nel suo mistero.

Uscendo, in fondo al duomo trovate alcune copie di un Quaderno dal titolo ‘Adorare’, che tratta questo tema. Può essere un utile sussidio.

don Giovanni Unterberger

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