Domenica in Albis

Caravaggio – Incredulità di san Tommaso – 1600-1601

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(1Gv 5,1-6 ; Gv 20,19-31)

Quale fu il primo gesto di Gesù nei confronti dei suoi apostoli? Fu quello di andare in cerca di loro. Gli apostoli si erano rinchiusi in casa, con le porte sbarrate, per paura di quello che i Giudei avrebbero potuto fare loro (era stato appena ucciso il loro maestro), e Gesù apparve ai suoi apostoli, la sera di pasqua, là dove essi si erano rinchiusi.

Quella sera non c’era con loro Tommaso, e otto giorni dopo Gesù apparve loro di nuovo, presente anche Tommaso. Forse avete notato il Vangelo: esso ha detto che Gesù, nella seconda apparizione agli apostoli, la prima cosa che fece fu quella di rivolgersi a Tommaso; gli disse: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani”: Le prime parole di Gesù, in quella apparizione, furono per Tommaso; Gesù cercò Tommaso; gli mancava lui all’incontro; gli altri li aveva già visti otto giorni prima; ora voleva vedere e incontrare Tommaso. E così, tutti gli undici apostoli (undici, perché Giuda non c’era più) si sentirono cercati da Gesù. Gesù risorto andò in cerca dei suoi amici! Essi lo avevano abbandonato durante la passione, ma Gesù, dopo la sua risurrezione, andò in cerca di loro.

E che cosa disse loro apparendo? quale fu il saluto che loro rivolse? Fu: “Pace a voi!” Al cuore di quegli uomini impauriti per la situazione di pericolo in cui si erano venuti a trovare; uomini oppressi dal dolore per quanto era accaduto al loro Gesù, e, più ancora, tormentati dal rimorso per aver rinnegato e abbandonato il Maestro proprio nel momento per lui più difficile… a quei cuori, e a quegli uomini, Gesù, per prima cosa, disse: “Pace a voi!”. Furono queste le sue prime parole in tutte e due le apparizioni.

C’è una rivista mensile, rivista di ascetica, edita dalla Casa editrice “Casa di Nazareth” con sede a Roma, che porta questo titolo: “Lo conosci Gesù?” Ogni volta che mi arriva un numero di quella rivista e leggo quel titolo sento dentro di me una provocazione: “Io, Gesù, lo conosco? Sì, so che è esistito, che ha fatto tanto del bene, che è morto per me sulla croce, che è risorto e ora vive in cielo; so tutte queste cose e molte altre di lui, ma posso dire di conoscerlo davvero”?

Il Vangelo che abbiamo ora ascoltato, e che fu scritto da Giovanni apostolo che fu testimone diretto dei fatti, ci dice che Gesù è uno che cerca l’uomo. C’è un Gesù a questo mondo, un Gesù invisibile ma reale, un Gesù che non mi è dato di toccare col tatto e vedere con gli occhi del corpo, ma che mi è accanto e mi è vicino, che si è messo sulle mie tracce e mi sta cercando; un Gesù che mi vuole e mi si vuole manifestare per dire anche a me: “Pace a te! pace a te! Il tuo cuore è nel dubbio? è nella preoccupazione? è nella paura? è un cuore in ricerca? è un cuore che giace sotto il peso di fallimenti spirituali e morali? è un cuore incerto, sofferente, ferito? Pace a te, amico mio! Pace a te, amica mia! Io sono risorto e sono con te, per darti pace. Tu cerchi pace, la cerchi ovunque, e non la trovi; “io sono la tua pace” (Ef 2,14), e io te la dono”

Che bello questo Gesù, che apparendo agli apostoli, non chiede loro niente, non pretende da loro niente; solo dona; dona pace! Così è fatto Gesù, questo è il suo volto. Non è forse da accogliere un Gesù così? non è da spalancargli il cuore?

Il Vangelo ci ha detto che gli apostoli, al vedere Gesù, furono pieni di gioia. Non sarebbe potuto essere diversamente. Gesù è solo motivo di gioia; la sua presenza, la sua compagnia sono motivo di gioia. Il nostro problema è quello di lasciarci trovare. Non è anzitutto, e  come prima cosa, quello di cercare Gesù, ma è quello di lasciarci trovare da Gesù che ci cerca. E’ bello essere cercati, sentirci cercati, e Gesù ci cerca.  Ci cerca attraverso la sua Parola, la Sacra Scrittura, in cui egli ci parla; ci cerca attraverso i Sacramenti, che sono i suoi gesti di misericordia e di salvezza; ci cerca attraverso la Chiesa, che è la sua comunità in cui egli stesso vive ed è presente.

Affidiamoci a queste sante realtà, lasciamoci raggiungere da esse, lasciamoci toccare dal dono che Gesù già tiene preparato per noi; questa è la fede che egli ci chiede. E lo troveremo Gesù, troveremo il Risorto che non solo ci dirà, ma ci darà la pace, la sua pace. E il nostro cuore sarà in pace.

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