1^ domenica di Quaresima

Le tentazioni di Gesù nel deserto – mosaico del XIII secolo – Basilica di San Marco – Venezia

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( Gn 2,7-9; 3,1-7;   Rm 5,12. 17-19;   Mt 4,1-11)

Sabato 25 febbraio, risalente al 9 marzo 2014

Quaresima, tempo di lotta e di combattimento spirituale. La quaresima di Gesù, i suoi quaranta giorni nel deserto dopo il battesimo al Giordano, furono quaranta giorni di lotta e di combattimento. Gesù fu aggredito, fu assalito, fu raggiunto dal demonio che lo tentò in tutti i modi. L’evangelista Luca conclude il suo racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto con queste parole: “Il diavolo, dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, si allontanò da lui” (Lc 4,13). “Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione”, dice l’evangelista. Satana fece appello a tutte le sue forze, a tutte le sue arti, a tutti i suoi inganni e a tutti i suoi raggiri, per far cadere Gesù.

Così fa Satana anche con noi; così egli fa con ogni uomo. San Pietro lo paragona ad un leone, e dice: “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1Pt 5,8). “Come un leone ruggente; come un leone che ci vuole azzannare, che ci vuole divorare. Satana ce la mette tutta per farci cadere in peccato e staccarci da Dio. Solitamente però egli non si presenta come un leone; ha, sì, in sé la ferocia del leone, ma ci si presenta piuttosto come un serpente (abbiamo sentito il racconto della caduta di Adamo ed Eva nel paradiso terrestre). Satana ci si avvicina subdolamente, sinuosamente; imprime nella nostra mente  suggestioni che a prima vista non sembrano poi così cattive, così brutte, così sbagliate; però sono già fuori strada, sono già lontane dal bene e lontane da Dio. Solitamente egli preme piano piano, anche se con insistenza e senza cessare, e se noi non siamo pronti a fermare e a spezzare quelle suggestioni, quei pensieri fin dall’inizio, finiamo per cadere nelle sue spire, nelle sue fauci, nei suoi inganni. “Vigilate”!, invita l’apostolo Pietro.

La pagina di Vangelo che abbiamo ascoltato ci indica due punti precisi su cui Satana preme. Uno è la superbia. A Gesù egli dice: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane. Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù dal pinnacolo del tempio; non ti farai male; gli angeli verranno in tuo soccorso e ti prenderanno tra le loro mani”. Gesù era davvero il Figlio di Dio; era Dio egli stesso; era onnipotente; poteva davvero cambiare le pietre in pane e gettarsi giù dal pinnacolo del tempio senza farsi male. Ma se l’avesse fatto non avrebbe rispettato il limite dell’essersi fatto uomo; il limite che gi imponeva la natura umana, quella natura umana che egli, pur essendo Dio, aveva liberamente assunto per salvarci; e avrebbe, così, peccato di superbia.

Sulla superbia Satana ci attacca volentieri. Egli sa bene che la superbia ci separa da Dio perché ci fa credere sufficienti a noi stessi e non bisognosi di lui; ci impedisce di cercare il suo aiuto e ci pone sulla strada dell’indipendenza da Dio. Satana sa bene che la superbia ci divide tra di noi, ci mette gli uni contro gli altri, e rompe la comunione tra le persone. E Satana è specialista nel tentare sulla superbia, perché egli è il superbo per eccellenza. Il peccato che lo cambiò da angelo buono in diavolo  fu proprio un peccato di superbia, di ribellione a Dio.

L’altro punto su cui Satana preme è l’istinto di possesso. A Gesù egli dice: “Ti darò tutti i regni del mondo e la loro gloria se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Satana sa quanto l’istinto di possesso sia forte in noi; quanto facilmente siamo portati a sentirci padroni delle cose, degli avvenimenti, e persino delle persone, e quanto ci sia difficile considerare tutto un dono, un dono uscito dalle mani di Dio da accogliere con gioia, con gratitudine, con rispetto, con riverenza, con venerazione. Satana sa bene che se abbiamo il cuore pieno di beni materiali non abbiamo più posto nel nostro cuore per Dio; e sa bene che l’attaccamento alle cose di quaggiù ci divide tra noi, ci mette gli uni contro gli altri, ci fa egoisti.

Tempo di lotta e di combattimento spirituale, dunque, è la quaresima. Occorre lottare contro Satana. Egli ci verrà incontro per tentarci, in questi quaranta giorni. Non gli va che noi e che tutta la Chiesa si sia messa d’impegno ad amare di più il Signore e a fare un passo in avanti verso di lui. Dice il libro del Siracide: “Figlio, se ti presenti a servire il Signore, preparati alla tentazione” (Sir 2,1). Satana ci tenterà; ci tenterà sulla superbia e sull’istinto di possesso, e chissà su quali e su quanti altri fronti! Dobbiamo resistere. “Resitetegli saldi nella fede”, esorta l’apostolo Pietro (1Pt 5,9).

Facciamo, allora, come ha fatto Gesù. Alle tentazioni di Satana Gesù ha opposto la Parola di Dio, si è appellato e si è aggrappato alla Parola di Dio. A Satana egli disse: “Sta scritto: ‘non di solo pane vive l’uomo’. Sta scritto: ‘non metterai alla prova il Signore Dio tuo’; Sta scritto: ‘il Signore, tuo Dio, solo adorerai’ ”. Meditiamo di più, in questa quaresima, la Parola di Dio, la Sacra Scrittura. Facciamone fonte di preghiera. Satana ha paura della Sacra Scrittura; Satana viene vinto dalla Sacra Scrittura; la Sacra Scrittura lo piega, gli spunta ogni arma, lo rende impotente.

E ci assista Gesù stesso nella lotta, lui che è la Parola vivente di Dio, il Verbo di Dio fatto carne, il vincitore di Satana e di ogni tentazione; il vittorioso su ogni male e su ogni peccato.

don Giovanni Unterberger

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