Domenica di Sessagesima – forma straordinaria

Vincent van Gogh – Seminatore al tramonto – 1888

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(2 Cor 11,19-33;12,1-9; Lc 8,4-15)

Domenica 4 febbraio 2024, risalente all’8 febbraio 2015

C’è nella storia dell’umanità un Divin Seminatore. Quel Divin Seminatore, Dio, ha seminato il mondo. Il nostro mondo, il nostro pianeta, è un piccolo seme in mezzo agli immensi spazi dell’universo costellato di miliardi di galassie, galassie formate ciascuna da miliardi di stelle. Quanti semi Dio ha sparso nell’universo! Semi di luce.

Ricordo d’aver visto anni fa, su di una rivista, una simpatica ma quanto mai eloquente vignetta; ritraeva una bambina che guardava ammirata il cielo, il cielo stellato, ed esclamava, rivolta a Dio: “Esagerato!”

 Dio è davvero munifico nei suoi semi!

Il seme più straordinario e più impensato che egli seminò nel mondo, nell’universo, nella storia dell’umanità, è il suo stesso Figlio. Che straordinario seme, quello! seminato nel grembo di una vergine dallo Spirito Santo! Quel seme è Gesù; seme di vita, seme di bontà, seme di grazia, di virtù, di salvezza. Quel seme è venuto a portare il seme della sua parola, il seme della Parola di Dio. Abbiamo sentito il Vangelo che ci ha detto: “Il seme è la Parola di Dio”.

La Parola di Dio è seme che illumina, che oriente, che dice: “è di qui che devi andare”.

La Parola di Dio è seme che conforta, che consola e dà speranza, che dice: “non è tutta a questo mondo la realtà; c’è una realtà più bella che Dio ti tiene preparata; non scoraggiarti; vai avanti, con fede”.

La Parola di Dio è seme che richiama, che rimprovera e corregge, che dice: “convertiti, esci dal peccato, fatti santo”.

La Parola di Dio è un seme che ha bisogno di terreno buono, di cura e di coltivazione;  un seme che deve crescere, e che potrebbe anche non arrivare a maturazione e a portare frutto; non per responsabilità propria, perché il seme della Parola di Dio è vivo ed efficace, ma per responsabilità nostra, qualora non lo accogliessimo e non gli facessimo spazio nella nostra vita.

E, cosa meravigliosa, anche noi possiamo essere dei seminatori. L’uomo, per disegno e volontà di Dio, è seminatore. Che cosa seminiamo nel mondo, nel nostro ambiente, nella vita?

Possiamo seminare preghiera. La preghiera apre il mondo a Dio; porta Dio nelle vicende umane; è fonte e causa di salvezza per chi prega, e per coloro per cui si prega.

Possiamo seminare verità. Quanto bisogno c’è di questo seme nel mondo d’oggi, così confuso e così lontano dalla verità del Signore! Essere seme di verità ai cuori, alle menti, alle coscienze dei fratelli… C’è tanto bisogno di verità!

Possiamo seminare fiducia, speranza, consolazione; sono molte le persone che fanno fatica a vivere; che non vedono luce sul loro cammino; che portano pesi pesanti nel loro cuore; e noi possiamo essere per loro presenza, condivisione, solidarietà.

Possiamo seminare pace, comunione, riconciliazione là dove ci fossero discordie, liti, lotte, incomprensioni.

Possiamo seminare misericordia. Il mondo ha tanto bisogno di misericordia! Forse è ciò di cui ha più bisogno. Siamo tutti feriti, piagati, e necessitiamo tutti di cuori misericordiosi che  fascino le ferite, che medichino le piaghe. Come fa Dio!

Purtroppo abbiamo anche la triste possibilità di seminare semi cattivi. Che cosa sono le invidie, le maldicenze, le chiacchiere, come le chiama papa Francesco; gli imbrogli, i sotterfugi, le rivalità, le menzogne, le piccole e grandi ingiustizie, le piccole e grandi violenze, se non semi cattivi, semi che producono male, semi che fanno crescere piante che poi è difficile estirpare? Occorre fare attenzione a cosa seminiamo!

E poichè è solo una pianta buona e sana che può seminare semi buoni, è necessario che noi ci lasciamo imbevere ed impregnare di Parola di Dio. E’ la Parola di Dio, la Parola di Gesù, la Parola del Vangelo il seme buono, il semi sano, il seme santo; il seme che può fare di noi, a nostra volta, seminatori di semi buoni, sani e santi.  Teniamo sempre la Parola di Dio con noi. “Mai dimenticherò la tua parola”, dice un salmo (Sal 119,16). Non dimentichiamola mai, la Parola di Dio!

don Giovanni Unterberger

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