1a domenica di Quaresima (forma straordinaria)

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( 2Cor 6,1-10;   Mt 4,1-11)

Belluno, chiesa di s. Pietro, 18 febbraio 2018

 

Satana fu senza ritegno. Come osare di accostarsi al Figlio di Dio, il Santo dei Santi, lui, impuro e peccatore? E accostarsi per tentare il Figlio di Dio, sperando presuntuosamente di mettere il Figlio di Dio contro Dio? Quanta superbia, quanta spregiudicatezza, quanta sfacciataggine! E quale sconfitta egli subì quel giorno! “Vattene, Satana!”, gli intimò Gesù, e Satana dovette andarsene, vinto.

Minore ritegno e minore spregiudicatezza egli mostra nell’accostarsi a tentare noi, povere creature. Le sue arti sono infinite, le sue trame nascoste e insidiose sono molteplici, inventate e pensate per ciascuna persona. Il brano di Vangelo che abbiamo ora ascoltato ce ne evidenzia in particolare tre.

Gesù si trovava nel deserto e da molti giorni non mangiava; aveva fame. Proprio su quella fame Satana premette. “Dì che questi sassi diventino pane -gli disse- così che tu possa mangiare e sfamarti”. Avere fame è situazione di disagio, di debolezza; e proprio su quel disagio e su quella debolezza Satana premette.

Egli fa spesso così con l’uomo. Ogni uomo ha qualche punto di debolezza e di fragilità particolare; c’è chi è fragile di fronte al denaro, alle ricchezze, e Satana preme lì, sull’amore al denaro e alle ricchezze: c’è chi è fragile di fronte ai piaceri sensuali, e Satana preme lì, sull’inclinazione alla lussuria; c’è chi è fragile di fronte al saper perdonare, e Satana preme sull’orgoglio di non passare sopra all’offesa ricevuta; c’è chi è portato alla tristezza, e Satana insiste sulla tristezza. E’ operazione utile ed importante individuare i propri lati deboli, i punti di maggiore fragilità della propria persona, e lì vigilare, per quelli pregare il Signore, perché lì è più facile che Satana ci attacchi e ci tenti, fino a vincerci.

Gesù fu poi portato da Satana sul pinnacolo del tempio e da lì egli gli disse: “Gettati giù; Dio manderà angeli a impedire che tu ti faccia del male. Non ti farai nulla!” Era come dire: “Decidi, progetta, fai quello che vuoi tu; non essere tu a doverti adattare ai piani di Dio, ma sia lui ad adattarsi ai piani tuoi, ai disegni tuoi”.

E’ la tentazione a sottrarsi alla volontà di Dio, ad impostare la vita, le scelte di vita, in  personale autonomia. E’ la tentazione di tutti; è la tentazione di sempre, fin dai tempi del paradiso terrestre, quando il Serpente sibilò ai nostri progenitori: “Autonomia! autonomia! Sarete ‘di più’, in autonomia da Dio!” Su questo istinto di autonomia Satana soffia. Occorre che noi di continuo ci convertiamo all’obbedienza, al dire: ‘Signore, sia fatta la tua volontà; voglio fare a tua volontà; la tua volontà, Signore, al di sopra della mia’. Occorre vigilanza e prontezza nello smascherare sul nascere questa tentazione.

E, da ultimo, Satana trasportò Gesù su di un monte altissimo, e di lassù gli disse: “Adorami, e ti darò tutto; tutto sarà tuo!” E’ la promessa di una felicità sconfinata, senza limiti. La tentazione è forte. Chi non desidera essere felice? Ma qual è la via alla felicità? E’ assecondare Satana e le sue false promesse, o seguire Dio e la sua legge? Non c’è vera felicità nel commettere il male, nell’assecondare le proprie cattive passioni, nel disobbedire a Dio. La felicità è Dio.

Siamo all’inizio della Quaresima, tempo di conversione, tempo di maggiore impegno nella vita spirituale e nella lotta contro Satana. Ci aiuti il Signore. Chiediamo a lui la forza. Egli è più forte di Satana; egli può farci vincere ogni tentazione e ogni incursione del nemico.

 don Giovanni Unterberger

 

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