Mercoledì delle Ceneri

Pieter Bruegel il Vecchio – La battaglia fra il Carnevale e la Quaresima – 1559

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(Gl 2,12-19;   Mt 16-21)

Belluno, chiesa di s. Pietro, 26 febbraio 2020

Questo giorno è un giorno importante; severo, ma salutare. Vuole farci prendere chiara coscienza del peccato. Il peccato è il più grande male che ci sia; è la cosa più dannosa che l’uomo possa compiere. Dice il libro di Tobia: “Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia sono nemici della propria vita” (Tb 10,12), si fanno del male. In altre parole, è come se il testo sacro dicesse: “Ti vuoi bene? Non peccare, non commettere peccati!”

Il peccato è offesa al Signore, è abbandono di lui, allontanamento da lui. E’ quindi la cosa più sbagliata e più rovinosa; più sbagliata, perché da Dio tutto riceviamo, e quindi a lui dobbiamo solo onore, amore e riconoscenza; ed è la cosa più rovinosa, perché allontana l’uomo dalla sua sorgente, dalla sorgente del bene. della virtù, della santità, della vita.

La morte entrò nel mondo per il peccato, dice la Sacra Scritture (cfr Rm 5,12; Rm 6,23), ed ogni peccato è causa di morte, porta morte, per sé, e per gli altri; è un attentato alla vita. “Ricordati che ritornerai in polvere”, ci ha detto il Sacerdote imponendoci sul capo la cenere. Ogni peccato è causa di questo ritorno in polvere.

Ci aiuti questo giorno, e questa celebrazione, a non sottovalutare il peccato, a non considerarlo con leggerezza (non solo il peccato grave, ma anche quello veniale), e a volerlo fuggire ed evitare del tutto. Il libro del Siracide esorta: “Figlio, hai peccato? Non farlo più e prega per le colpe passate. Come alla vista del serpente fuggi il peccato: se ti avvicini, ti morderà. Denti di leone i suoi denti, capaci di distruggere vite umane” (Sir 21,1-2). Si fugge il peccato sforzandosi di aderire a Dio, volendo fare in tutto la sua santa volontà; ci si rafforza contro di esso pregando, chiedendo a Dio aiuto e forza; ci si libera dai peccati commessi ricorrendo al sacramento della Confessione.

Iniziamo la Quaresima con una forte determinazione contro ogni disobbedienza e infedeltà a Dio; facciamo ricorso ai classici mezzi: la preghiera, la mortificazione e la carità; e aggiungiamo la tanto utile pratica dell’esame di coscienza alla fine della giornata. Progrediremo nel bene, vivremo una santa Quaresima.

don Giovanni Unterberger

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