11^ domenica dopo Pentecoste

Salvador Dali – Ultima cena – 1955

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(Mc 7,31-37)

domenica 8 agosto 2021, risalente al 2011

Mi ha sempre colpito l’ultima frase del brano evangelico appena letto, ciò che la gente diceva di Gesù: “Ha fatto bene ogni cosa”.

Come piacerebbe anche a me riuscire a fare bene ogni cosa! Come piacerebbe, penso, ad ogni persona, ad ogni uomo e ad ogni donna, fare bene tutto ciò che fa! Fare bene ogni cosa metterebbe una pace infinita nel cuore dell’uomo, e lo renderebbe contento; contribuirebbe insieme tantissimo all’ordine, all’armonia, al bene del mondo e dell’umanità.

Fare bene ogni cosa, fare nel modo migliore possibile ciò che si ha da fare, un’azione dopo l’altra, è somma sapienza, è altissima astuzia. Astuzia buona, perché ogni azione che compiamo ci è dato di compierla una volta sola, un’unica volta. Nulla ci viene concesso di ripetere, di fare due volte. La giornata di oggi ci è dato di viverla una volta sola. La giornata di domani la vivremo solo domani. Non ci sarà dato di riviverla. Ogni azione che compiamo la compiamo un’unica volta e la affidiamo all’eternità così come l’abbiamo compiuta.

E’ una verità, questa, che ci deve responsabilizzare al massimo e che ci deve riscattare da ogni superficialità, da ogni pigrizia, dal senso di banalità del vivere.

Ma come fare per compiere bene ogni cosa?  Gesù vi riusciva perché viveva continuamente unito al Padre: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30). Il segreto per noi sta nel rimanere uniti a lui, a Cristo, a colui che ha fatto bene ogni cosa e che è capace di far fare anche a noi bene ogni cosa. Uniti alla vite, come tralci innestati in essa, riceviamo dalla vite, Cristo, la sua linfa, la sua capacità di bene.

Diamo allora alla nostra vita una impostazione meno morale e più teologale, cioè meno fiondata sul nostro sforzo volontaristico di vivere la virtù, e più attento a non perdere durante la giornata il contatto con Cristo; dicendo ad esempio: “Signore, questa cosa la voglio fare per te, la voglio fare con te, la voglio fare come la faresti tu”.

E’ da questo contatto, conservato, con Cristo, che ci verrà dato di vivere da santi.

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