Festa dell’Immacolata Concezione di Maria

Giovanni Battista Tiepolo
Immacolata Concezione – 1768

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(Prov 8,22-35;  LC 1,26-28)

8 dicembre 2021, risalente all’8 dicembre 2011

Un annuncio, quello dell’angelo Gabriele, ad una “vergine”. Un annuncio singolare e unico, che poteva essere fatto solo ad una vergine. Ad una vergine non tanto in senso fisico, quanto in senso spirituale, benché Maria, la ragazza quattordicenne di Nazareth che lo ricevette, fosse vergine anche fisicamente. La verginità spirituale di Maria  fu ciò che le permise di essere “piena di grazia”. “Ti saluto, o piena di grazia”, le disse l’angelo. Maria era piena di grazia, ripiena di Dio.

La verginità spirituale è la dimensione interiore dell’anima che fa sì che l’anima sia del tutto unita a Dio, sia staccata da tutto ciò che è creatura, da tutto ciò che non è Dio. Aderire a Dio in tutto ciò che si è e in tutto ciò che si fa, è la verginità spirituale.

Maria fu vergine così; fu vergine nella carne, e fu vergine nel cuore. La sua verginità di cuore la rese capace di dire di sì all’angelo che le chiedeva una cosa unica al mondo, una cosa che era al di fuori di ogni pensiero e di ogni previsione umana: diventare madre senza concorso d’uomo. Soltanto un cuore vergine, e totalmente vergine, poteva accogliere un annuncio così, poteva accogliere in sé Dio in persona, accogliere Dio in una misura che più grande non sarebbe potuta essere!

Ecco perché immacolata, ecco perché madre e abitazione di Dio, Maria. Maria fu tutto ciò perché vergine, perché vuota completamente di sé, della propria volontà e del proprio sentire, vuota di ogni creatura umana, e aperta solo e del tutto a Dio.

Ella ebbe il privilegio di essere concepita senza peccato originale, immacolata fin dal primo istante di vita, e ciò fu senza suo concorso, per puro dono di Dio; ma poi ella rimase immacolata lungo tutta la sua esistenza, e ciò non fu senza suo concorso, senza suo impegno e sforzo, senza sua adesione piena e totale a Dio in tutto ciò che era e in tutto ciò che faceva.

Noi siamo stati concepiti nel peccato, noi non siamo immacolati per nascita, ma possiamo imitare Maria nell’esserlo nei giorni della nostra vita. Immacolati anche noi, senza macchia anche noi, liberi da quella macchia di cui ci macchia ogni attaccamento a realtà che non siano Dio; liberi da tutto ciò che ci renderebbe opachi e oscuri, perché segnato, dentro di noi, da interesse, da avidità, da egoismo.

Per noi l’immacolatezza di Maria resterà sempre una mèta al di sopra di noi stessi, resterà una nostalgia che non riusciremo mai a spegnere del tutto, perché più grande di noi; ma non è questo ciò che ci è chiesto. Ci è chiesto di desiderare quella immacolatezza, di desiderarla ardentemente, di impiegare tutte le nostre forze per avvicinarci ad essa, di chiederla con fiducia a lei, a Maria, e poi stare in pace, sicuri di essere amati dal suo cuore di madre così come siamo, anche nelle nostre debolezze, che non vorremmo avere e che ci fanno soffrire, ma che lei, buona, comprende e compatisce. Nella sua bontà ella ci farà assomigliare sempre di più a lei. Abbiamo fiducia!

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