4^ domenica d’Avvento – forma straordinaria

Domenico Veneziano – San Giovanni Battista nel deserto – 1445 ca

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(1Cor 4,1-5 ;  Lc 3,1-6)

Domenica 19 dicembre 2021, risalente al18 dicembre 2011

Anche questa domenica Giovanni Battista. La Chiesa non si stanca di presentarci questa figura che fu di capitale importanza al tempo di Gesù, rivestita del compito di preparare un popolo ben disposto al Signore, e capace ancor oggi di disporre i nostri cuori all’arrivo del Salvatore.

Giovanni Battista al Giordano battezzava, e diceva alla gente:”Convertitevi, e il Signore perdonerà i vostri peccati”; egli “predicava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”, ci ha detto Luca.

Che bello questo annuncio di Giovanni! Dio è misericordioso. Dio è buono. Dio è disposto a perdonare i peccati. Dio perdona sempre. Dio perdona tutto. Dicendo così, Giovanni annunciava quello che sarebbe stato poi il messaggio di Gesù, il “cuore” del messaggio di Gesù, quello che Gesù avrebbe detto e avrebbe fatto: “non sono venuto a condannare, ma a salvare” (Gv 3,17); “non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mt 9, 13). Gesù sarebbe stato misericordia e perdono.

Questo annuncio, questo messaggio, è necessario all’uomo; l’uomo peccatore potrà desiderare di convertirsi, e troverà la forza di convertirsi, solo se avrà capito e se si sarà convinto che Dio è buono, che davanti a lui stanno due braccia aperte pronte ad accoglierlo, segno di un cuore amante, di un cuore che è solo bontà e amore. Giovanni diceva: “Convertitevi, tornate a lui, a Dio”. Sì, a un Dio così siamo disposti a tornare, a un Dio così siamo disposti a dare il cuore.

Convertirsi significa cambiare vita. Giovanni descrive la conversione citando il profeta Isaia, che cinquecento anni prima invitava gli ebrei, esuli a Babilonia, a preparare la “via regia” al Signore. “Dio sta per mettersi alla testa della carovana di voi esuli -diceva Isaia-, e vi vuole riportare a casa; ma voi dovete preparagli la strada”, così come allora si preparava la strada quando un re, o un funzionario del re, o un personaggio importante stava per venire. Si facevano lavori importanti, si livellavano alture, si colmavano avvallamenti, si eliminavano tortuosità e asperità; si preparava la “via regia”, la via del re, perché il re potesse agevolmente venire.

E noi al Re del Cielo non prepareremo la strada? la strada del nostro cuore? Dobbiamo riconoscerlo ed ammetterlo: la nostra vita, nel corso degli anni, si è tanto deformata: tante storture, tante scarpate, tanti burroni, tante false colline e montagne si sono formate dentro di noi. Ci sta davanti un lavoro immenso da compiere.

Come fare? Non ci scoraggiamo. Sarà da guardarci un po’ dentro con un sincero esame di coscienza, e individuare una o due cose che hanno bisogno di essere prese in mano; o nel senso di essere combattute ed eliminate, se sono cattive; o nel senso di essere sostenute ed incrementate, se sono buone. Con decisone. Forse non siamo in grado di migliorare su tutti i fronti la nostra vita in un colpo solo, ma su uno o due punti sì. Prendiamo di mira quelli, con impegno. Essi porteranno beneficio a tutto il resto della nostra vita; la faranno lievitare tutta

E allora avverrà che vedremo la salvezza di Dio, come ci ha promesso il Vangelo: “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”. Il premio, il dono, l’esito di ogni cammino di conversione è il vedere la salvezza di Dio, è lo sperimentare lui, salvatore e redentore, senso e grazia per il nostro vivere; è la vita beata già su questa terra, pur in mezzo alle asperità inevitabili del cammino quaggiù.

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