3^ domenica del Tempo Ordinario

Leonardo da Vinci – Madonna dell’aspo o Madonna dei Fusi – 1501 circa

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(Ne 8,2-4°.5-6.8-10; 1Cor 12,12-30; Lc 4,1-4; 4,14-21)

Sabato 22 gennaio 2022, risalente al 26 gennaio 2013

Si era nell’anno 444 a.C., a Gerusalemme; gli ebrei deportati a Babilonia da Nabucodonosor erano tornati già da un secolo. Avevano dato inizio alla ricostruzione della città e del tempio che era andato distrutto, ma una ricostruzione vera e propria del tessuto sociale e religioso del popolo non era stata ancora compiuta.

Arriva in patria il sacerdote Esdra, persona capace, influente e di grande autorità, che prende in mano la situazione e getta le basi del nuovo popolo di Israele. Egli rifonda la nazione dopo la tragica e traumatica esperienza dell’esilio e della dispersione, e lo fa per mezzo della legge del Signore. Egli convoca una grande assemblea di popolo – ci ha raccontato la prima lettura – sale su un’alta pedana fatta costruire appositamente, e dall’alto di quella pedana, visto da tutti, legge per una intera mattinata “dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno”, il libro della Sacra Scrittura. Il libro della Sacra Scrittura, la Parola di Dio, è posta a fondamento, orientamento e a base di tutto il lavoro e l’impegno di ricostruzione della società di Israele. Israele si ricostruirà sulla base della Sacra Scrittura; la Sacra Scrittura, la Parola di Dio, sarà l’ “incipit” del nuovo popolo di Israele.

Si era nell’anno 28 d.C., e nella sinagoga di Nazareth, in un giorno di sabato, Gesù, appena battezzato al fiume Giordano e reduce dalle tentazioni nel deserto, prende parte al culto del sabato. Egli sta per dare inizio alla sua vita pubblica, alla sua opera di evangelizzazione e di salvezza, di ricostruzione dell’umanità rovinata dal peccato, e in cima alla propria opera e alla propria missione egli pone la Sacra Scrittura, la Parola di Dio. Luca ci ha raccontato che Gesù, quel giorno, si fece dare il rotolo del profeta Isaia e lesse: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, a indire l’anno di grazia del Signore”. Gesù, arrotolando il volume e nell’atto di riconsegnarlo all’inserviente, aggiunse: “Oggi si è compiuta in me questa Scrittura che voi avete ascoltato. Questa Sacra Scrittura, questa Parola di Dio, è per me la base, l’orientamento, l’indicazione e la direttiva di quello che io dovrò essere, di come dovrò impostare la mia vita e svolgere la mia missione”.

La Parola di Dio è messa da Gesù a incipit della sua missione e della sua opera.

Indicazioni per noi. Ci domandiamo: alla base e ad orientamento della nostra società, della nostra nazione, sta la legge di Dio, l’insegnamento di Dio, la sua Parola, come lo fu per Israele al tempo di Esdra? “Beata la nazione che ha Dio come suo Signore”, dice il Salmo (Sal 33,12); beato il popolo che si costruisce e si dà leggi conformi alla legge del Signore, in modo che sia il Signore a regnare su di lui. Non c’è vero benessere e vero progresso per un popolo – lo dobbiamo riconoscere – se non nell’osservanza della legge del Signore.

Questo pensiero ci è di aiuto particolarmente in un momento come questo, in cui siamo chiamati, a breve, ad eleggere i nostri rappresentanti al Parlamento, coloro che avranno il compito di fissare le leggi della nostra nazione. Preghiamo perché i nostri futuri rappresentanti possano essere capaci, nell’esercizio del loro mandato, di legiferare secondo la legge di Dio, e preghiamo per noi, per compiere, nell’ urna, la scelta giusta.

E poi, la legge di Dio, la sua Parola, sta alla base del nostro vivere, come lo fu per Gesù? È la Sacra Scrittura la norma che ci guida, il fondamento su cui facciamo le nostre scelte, piccole e grandi? Se non è la Parola di Dio a guidarci, a guidarci sarà un’altra parola, la parola del nostro egoismo, delle nostre passioni, delle nostre limitate e miopi vedute; o sarà la parola di altri, che spesso è una parola interessata, che non ci vuole bene, che non vuole davvero il nostro vero bene.

Fondiamo allora tutto, vita privata e vita sociale, sulla Parola di Dio. Se c’è una parola che non ci inganna, che è vera e che è buona per noi, è la Parola di Dio. Fidiamoci di essa. Troveremo che essa ci avrà portati alla pace, alla gioia e alla vita

Don Giovanni Unterberger

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