La nostra storia

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DEMAMAH, 19 SETTEMBRE 2009

Quando siamo nati in Associazione, il 19/09/2009, non avevamo un nome. Neppure le finalità erano ben definite. L’unica cosa certa era che volevamo cercare Dio, e che volevamo cercarlo attraverso il canto.   Tre dunque erano gli elementi che avevamo in comune: la ricerca di Dio, il suono e la voce.   Della voce ci affascinava (e ci affascina tuttora) l’esperienza del poter cantare con sempre maggiore leggerezza e benessere del corpo.   Del suono ci affascinava  (e ci affascina tuttora) l’esperienza della luminosità della brillantezza del suono vocale e del suo propagarsi al di là dei confini che imprigionano la materia.   Di Dio ci affascinava (e ci affascina tuttora) l’esperienza di un Qualcuno che potesse attrarci a sé e cambiare le nostre esistenze in scrigni inesauribili di gioia e vita.   Scoprimmo il testo del capitolo 19 del 1 Libro dei Re, quello in cui Elia incontra il Signore.   Ci attirò la voce di una brezza leggera con la quale il Signore si manifestò. Corrispondeva alla nostra esperienza di voce, di suono e di Dio.  Quasi casualmente conoscemmo l’originale del testo ebraico Qòl demamah daqqah. Ci piacque il suono di quella frase, ci piacque il suono e i molti significati di demamah. Ci riconoscemmo; ci dicemmo: “Se la nostra voce può essere un mezzo per trovare Dio, desideriamo che sia il più possibile simile alla Sua Voce”.
E così Demamah iniziò il suo cammino con un grande nome, affinché non ci fosse mai possibile dimenticare che è attraverso le cose apparentemente piccole, insignificanti, deboli, leggere, silenziose, invisibili, che Dio ama manifestarsi, Onnipotente nell’apparente Nulla.

DEMAMAH, 8 APRILE 2012 – PASQUA DI RESURREZIONE

Due anni e mezzo sono trascorsi da quel primo timido incontro dell’autunno 2009.
Di brezze leggere ne sono spirate tante.
Siamo grati a Dio per la perseveranza con cui ha alitato su di noi.
Continuiamo a cercarLo, perché un vento leggero non lo si può afferrare.
Oggi soffia più forte, domani più debole, ora più vicino, ora più lontano, talvolta più sonoro, talvolta inudibile.
Di soffio in soffio abbiamo imparato che Dio si è manifestato non solo attraverso un alito leggero, ma anche attraverso Suo Figlio, Gesù Cristo, Uomo-Dio inviatoci per insegnarci che quel Dio che ci parla con soave voce di amante, ci ama veramente.
L’incontro con un Dio che è Amore, e che ci ama a tal punto da non aver esitato ad amarci nel modo più folle, morendo per noi, ha sconvolto le nostre vite.
Il vento dell’Amore non è una brezza leggera, ma un uragano.
Eppure, nonostante ciò che avviene all’interno dei nostri cuori sia più simile ad un tornado che ad un immobile pomeriggio estivo, l’Amore di Dio continua a parlarci con dolcezza, pazienza, misericordia e bontà.
E ci attende. Ci attende nei nostri tentennamenti e nelle nostre resistenze.
E ci conforta. Ci conforta nelle nostre paure e nelle nostre angosce.
E ci incoraggia. Ci incoraggia nelle nostre insicurezze e nelle nostre incapacità.
E ci richiama. Ci richiama nelle nostre sordità e nelle nostre cecità.
E ci alleggerisce. Ci alleggerisce nelle nostre fatiche e nelle nostre sofferenze.
E ci illumina. Ci illumina nella nostra mente, nel nostro cuore e nella nostra voce.
E ci dona la vita. Dona la vita alle nostre giornate, rende vivo il nostro corpo, ci dona la vita eterna.
E ci ama.
Ci ama.
Ci ama…
Maria Silvia