3^ domenica del Tempo ordinario (forma ordinaria)

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(Is 8,23b – 9,3 ;   1Cor 1,10-13. 17 ;   Mt 4,12-23)

Duomo di Belluno, 26 gennaio 2020

Lo scorso 30 settembre 2019 papa Francesco ha indirizzato al popolo di Dio una Lettera apostolica dal titolo ‘Aperuit illis’, con cui dichiarava la terza domenica del Tempo ordinario (la domenica di oggi) ‘domenica della Parola di Dio’. In questa lettera egli invita la Chiesa, e ogni singolo fedele, a far tesoro della Parola del Signore e a nutrirsi di essa.

Noi ogni giorno udiamo molte parole umane (televisione, riviste, giornali, messaggi dai cellulari…), e molte anche ne pronunciamo. La parola umana è un dono grande, permette di esprimere i pensieri, i sentimenti, le emozioni, le preoccupazioni, i progetti, le speranze più profonde che si hanno in cuore. La parola non è l’unico mezzo espressivo che l’uomo possiede, ma è il più pieno e il più completo.

La parola umana è un grande valore, ma presenta anche dei limiti. E’ esposta facilmente al malinteso; talvolta, pur avendo detto e parlato, non ci si sente capiti; alle volte ci si sente mal interpretati; non sempre la parola umana riesce a mettere in comunicazione le persone. La parola umana talvolta è dura, cattiva, di giudizio e di condanna; alle volte è falsa, insincera, ingannatrice, adulatrice. Con la parola si può fare tanto del male. Talora si sente persone dire: ‘Tu quella volta mi hai offeso, con quello che mi hai detto!’, e magari ci si riferisce a episodi accaduti dieci, vent’anni prima. Ancora, la parola umana è limitata anche nei contenuti che può trasmettere; non riesce ad esprimere se non cose di questo mondo; ma esiste anche un altro mondo, il mondo invisibile e del Cielo, e di quel mondo essa non sa dire più di tanto, può solo balbettare.

Ecco, allora, la grande fortuna, la grande grazia e il grande tesoro della Parola di Dio; parola che proviene direttamente dal Signore, e che è sempre e solo vera; che è sempre e solo buona, che è sempre a favore e per la salvezza dell’uomo. “Se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa”, afferma l’antico salmista (Sal 28,1). L’uomo, l’umanità, ha bisogno della parola di Dio per non perdersi, per non sbagliarsi, per vivere e conoscere la strada. “Lampada ai miei passi è la tua parola, Signore, luce sul mio cammino”, esclama il salmo (Sal 119,105). Da quanti burroni e abissi la Parola del Signore salva e preserva! Da quanti errori! Da quante infelicità! E quanto è preziosa! “La tua parola, Signore, è più preziosa dell’oro, dell’oro fino, più dolce del miele e di un favo stillante; mai dimenticherò la tua parola”, dice il salmista che se ne era cibato (Sal 19,11; Sal 119,16).

L’uomo viene costruito dalla parola di Dio. Con la sua parola il Signore fece l’uomo; disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn 1,26); e con la sua Parola il Signore continuamente ci costruisce, ci modella, ci plasma su di sé, sul suo pensiero, su come è lui, e ci fa veri. I Santi sono diventati santi perché resi tali dal Vangelo! Il Vangelo, la Sacra Scrittura, è la grande lettera inviata da Dio all’umanità; che brutto comportamento e che scortesia nei confronti del Signore, lasciarla chiusa in un cassetto, su uno scaffale della biblioteca, e non aprirla, non leggerla, non desiderare di sapere ciò che egli ci ha scritto!

Dalla Parola di Dio viene la vera sapienza; da essa il modo giusto di pensare e giudicare in mezzo al turbinìo e al marasma di proposte, di correnti di pensiero, di indicazioni e orientamenti che il mondo offre promettendo felicità. Non sarebbe bello se un cristiano non avesse mai letto per intero i quattro Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le lettere di san Paolo; se non conoscesse i 27 libri che compongono il Nuovo Testamento e i 46 che compongono l’Antico Testamento. “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”, ebbe a dire san Girolamo, parole che il papa cita nella sua lettera .

Accogliamo l’invito di papa Francesco, che è l’invito del Signore: non lasciamo passare giorno senza leggere almeno una pagina della Sacra Scrittura, partecipiamo a un Corso biblico; la Parola di Dio ci sarà preziosa compagna di viaggio, perché “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, disse Gesù (Mt 4,4).

don Giovanni Unterberger

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