Solennità di Cristo Re-2015 (forma straordinaria)

(Col 1,12-20;   Gv 19, 33-37)

Belluno, chiesa di s. Stefano, 25 ottobre 2015

Gesù è re, ma non è re come i re di questo mondo. Gesù è re dei cuori. Innumerevoli cuori lungo la storia hanno accolto la sua regalità e si sono spontaneamente sottomessi a lui perché hanno sentito che quel re era un re buono, un re dolce, un re soave; un re d’amore che avrebbe fatto loro solo del bene. E si sono innamorati di quel re. Di Gesù-Re si sono innamorati.

Si sono innamorati di lui sovrani reggitori di nazioni e umile gente del popolo; gente di cultura e gente illetterata; persone di età matura e bambini e ragazzi; monaci, monache, sacerdoti, vergini, e persone sposate, padri e madri di famiglia. Una serie infinita di cuori! Al loro cuore ha parlato il cuore di quel re, e il cuore di quelle persone fu preso, affascinato, catturato del tutto e per sempre.

Ma come sarà il cuore di quel re per conquistare i cuori? Dev’essere un cuore speciale; ed è davvero un cuore speciale! E’ un cuore unico! Non c’è un altro cuore come quel cuore!

E’ il cuore di un grande sovrano, del sovrano di tutto il mondo. Quel sovrano non è il sovrano di una sola nazione, di un solo continente, di un solo popolo, ma è il sovrano e il re di tutto il mondo: l’ha fatto lui il mondo intero; eppure quel sovrano, quel re, si ferma e si piega su ogni sua creatura, come si fermò al pozzo di Giacobbe per incontrare la samaritana e come si piegò sulla bambina morta a Cafarnao per risuscitarla. Egli è il re di tutto il mondo, ma per lui ogni persona umana è un mondo immenso e prezioso da custodire, da amare e da beneficare.

Quel cuore, il cuore di quel re, è pieno di sapienza, di una sapienza che nasce dalla carità. Quel cuore sapiente ci ha dato leggi sagge, leggi che ci indicano il cammino giusto, leggi che ci mostrano la via del bene, la via del nostro vero bene che ci fa stare bene. Non ha avuto bisogno di assemblee, di consultazioni e di parlamenti quel re; le sue leggi sono uscite da un amore infinito per noi, e noi in esse troviamo la nostra verità, la nostra autentica umanità, la nostra felicità.

Quel cuore, il cuore di quel re, è un cuore pazientissimo. Spinge sempre al bene e sempre chiama a santità, e insieme è pronto sempre a perdonare, a capire, a compatire ogni debolezza dell’uomo, ogni sua ignavia e pigrizia. Spesso viene disobbedito e tradito dai suoi sudditi, ma egli non possiede un esercito di soldati che distrugge e che punisce; il suo esercito è un esercito di angeli che corrono in soccorso, e, anzi, lui stesso si impegna a curare e a guarire coloro che, messisi contro di lui, si sono feriti e si sono rovinati. E’ un re di misericordia e di bontà, quel re.

Non desidera per noi solo un benessere quaggiù sulla terra, ma ci allestisce e ci prepara anche una casa in cielo, una casa nell’eternità, una casa accanto alla sua; anzi ci ospiterà nella sua stessa casa, nella sua reggia, insieme con lui, per sempre.

Un altro re così dove lo troveremmo? Non ha uguali! Egli ci ha salvati perfino a costo della  vita. Eravamo stati morsi da un cattivo serpente, da un serpente velenoso che ci aveva avvelenati; quel veleno era mortale e noi saremmo morti tutti, morti per sempre. Ma quel re ci ha ‘svelenati’, ci ha purificati da quel veleno mortale con il suo sangue; ha schiacciato la testa del cattivo serpente, Satana, in un combattimento che gli è costato la vita e che lo ha portato in croce, ma dalla croce egli ha redento il mondo, ha salvato i suoi sudditi, ciascuno di noi; dalla croce egli ha regnato: “Regnavit a ligno Deus”, canta la Liturgia nei giorni di Passione.

Festa di Cristo re, oggi. Cristo re ci sta davanti. Non vuole farci soggezione come fanno soggezione i re della terra; non vuole dominarci e soggiogarci come spesso fanno i re di questo mondo; vuole solo amarci, abbracciarci, salvarci e farci del bene. “Prendete il mio giogo su di voi   – egli ci dice – Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero. Portiamolo insieme questo giogo, voi con me e io con voi. – ci dice – Troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,29-30).

Innumerevoli cuori lungo i secoli si sono innamorati di questo re, e di lui vogliamo innamorarci anche noi; lo vogliamo seguire, lo vogliamo servire, lo vogliamo amare. Vogliamo che il suo trono sia piantato nel mezzo del nostro cuore e della nostra vita.

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