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(Is 49,1-6; At 13,22-26; Lc 1,57-66. 80)
Duomo di Belluno, 24 giugno 2018
San Giovanni Battista è uno dei santi più presenti nell’iconografia cristiana; sono moltissimi i quadri che lo ritraggono, ora bambino, ora adulto nel deserto, ora nell’atto di battezzare Gesù nel fiume Giordano, ora decapitato dalla spada del persecutore. Fu preso a modello e a protettore da vari ordini monastici, per l’esempio che essi traevano da lui, uomo austero, penitente, vissuto nella solitudine e nella ricerca di Dio.
Era nato in una famiglia sacerdotale (suo padre Zaccaria era sacerdote), e, come tale, Giovanni avrebbe dovuto anch’egli servire al tempio di Gerusalemme; ma, fedele ad un’ ispirazione interiore, si ritirò nel deserto per un’esperienza di Dio più profonda e più radicale, vissuta nella povertà e nel silenzio. Lì egli ricevette la rivelazione che il Messia era arrivato in Israele ed era presente in mezzo al popolo; e il giorno che Gesù andò da lui per farsi battezzare, lo riconobbe e lo additò alla gente: “Ecco l’agnello di Dio -disse- ecco colui che toglie il peccato del mondo; a lui io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo” (Gv 1,27. 29).
Giovanni era uomo forte, robusto, capace di dominio di sé, per nulla indulgente a mollezze e piaceri; era uomo coraggioso: riguardo alla verità non sarebbe indietreggiato di un millimetro, pena dare la vita; e di fatti morì decapitato per ordine del re Erode Antipa, a cui Giovanni rimproverava il comportamento di adultero. Di lui Gesù tessé un grandissimo elogio: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vestiti sontuosi e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta” (Lc 7,24-26), Giovanni fu profeta, profeta di Cristo; lo fu con la vita più ancora che con la parola. Chiamava a conversione le folle perché lui era convertito; invitava la gente a riconoscere e a vivere il primato di Dio perché lui lo aveva riconosciuto e lo viveva nella propria carne.
Giovanni Battista è uomo di duemila anni fa, e uomo con una vocazione del tutto particolare, ma ha qualcosa da dire e qualche insegnamento da offrire a noi, uomini d’oggi? Una prima parola che egli ci rivolge è: “Difendetevi dal rumore e dal chiasso. Voi siete sotto la dittatura del chiasso; c’è troppo chiasso nella vostra società, e anche nei vostri cuori, nelle vostre giornate. Nel rumore e nel chiasso non si riesce a sentire la voce di Dio, non è possibile sentirla. Fate più silenzio, procuratevi zone di deserto, e avvertirete Dio che vi parla”.
Una seconda parola che Giovanni Battista ci rivolge è: “Siate forti, siate uomini e donne capaci di tenervi in mano, signori di voi stessi; gente di disciplina, che sa concedersi ciò che è giusto, ciò che vale, e non tutto ciò che piace, per il semplice fatto che piace. La sobrietà è un valore; essa tiene aperti e disponibili all’essenziale, a ciò che veramente è importante e vitale”.
E un’ultima parola san Giovanni ci rivolge: “Difendete la verità, non piegatevi all’errore. Resistete ai venti di teorie che chiamano ‘male’ ciò che è ‘bene’ e ‘bene’ ciò che è ‘male’; è la millenaria pretesa dell’uomo, fin dal paradiso terrestre, di ergersi a misura del reale, mentre misura vera del reale è solo e unicamente Dio”.
Grande santo è san Giovanni Battista; egli dal deserto in cui visse grida ancora: “Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sia riempito, ogni monte e colle sia abbassato; i luoghi impervi diventino piani, così che ogni uomo veda la salvezza di Dio” (Lc 3,4-6).
San Giovanni Battista, prega per noi.
don Giovanni Unterberger