Discretio

“Guarda che ti sbagli”. Più volte mi sentii dire
questa frase, e a me non sembrava per nulla di
sbagliare. Invece, sì, mi sbagliavo; non avevo
considerato le cose bene, non le avevo considerate tutte, non
le avevo considerate nella loro obiettiva realtà. Può capitare
di dare grande importanza a cose che ne hanno poca, e poca
importanza a cose che ne hanno molta. “Attento – mi disse
una volta un amico – che l’urgente non ti faccia trascurare
l’importante”. L’urgente è alle porte, preme, chiede di essere
fatto, e fatto subito; ma non sempre ciò che è urgente è anche
importante.
In una questione importante ricordo d’essermi fatto aiutare.
Frequentavo il Seminario e mi mancavano due anni al
Sacerdozio. S’intensificava dentro di me la domanda: “Sono
fatto per essere sacerdote? È questa la mia strada?”. Venne in quel
periodo a predicarci gli Esercizi spirituali il Vescovo di Vittorio
Veneto, mons. Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I.
Pensai: “Vado a parlargli. Un Vescovo deve avere sufficiente
Spirito Santo per capire e saper discernere le cose di Chiesa”.
Gli esposi i miei pensieri, i miei dubbi, le mie intenzioni. Lui
mi ascoltò, e poi mi chiese: “Tu hai un padre spirituale?” – “Sì
– gli risposi – è don Sergio, il padre spirituale del Seminario”.
– E lui: “Sta a quello che ti dice don Sergio”; e con un leggero
sorriso mi congedò. Rimasi male, non avevo avuto la risposta
che speravo. Ma poi capii: che cosa poteva dirmi di più e di
diverso mons. Luciani giacché non mi conosceva e mi vedeva
per la prima volta? Solo il padre spirituale cui mi aprivo e con
cui mi confidavo, poteva conoscermi al punto da darmi un
parere illuminato e autorevole, fare discernimento vero sulla
mia vocazione. Il parere di don Sergio mi aiutò.
Fare discernimento – forse non ci pensiamo – è un’operazione
che compiamo mille volte al giorno. Facciamo discernimento
quando il mattino scegliamo i vestiti da indossare; quando al
supermercato scegliamo tra i prodotti da acquistare; quando
decidiamo a che ora partire, con che treno andare… Il libro
del Qoèlet dice: “C’è un tempo per piantare e un tempo per
sradicare, un tempo per demolire e un tempo per costruire, un
tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo
per tacere e un tempo per parlare” (Qo 3,1-8). Occorre discernere;
e discernere di continuo.
San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi scrive: “Vagliate
ogni cosa e tenete ciò che è buono” (1Ts 5,21). L’apostolo esorta
a fare discernimento su tutto, con occhio vigile, attento, lucido.
Ci sono cose buone e cose cattive il cui discernimento è facile;
ma ci sono cose, situazioni (e sono le più) in cui è necessaria
una capacità di discernimento particolare, perché la realtà non
è sempre o bianca o nera, il più delle volte è questo e quello
insieme. Occorre considerare e vagliare tutto, con la capacità di
tenere, di tutto, ciò che è buono e bene.
È saggezza, nel discernimento, farsi aiutare, in particolare
nelle scelte importanti della vita. Penso a un giovane o una
ragazza che si fidanzano; penso a due sposi che sono in difficoltà
di relazione tra loro; penso a una scelta lavorativa che apre a
vantaggi economici ma che toglierebbe tempo alla famiglia;
penso all’impostazione educativa dei propri figli; penso alla
scelta di affidare a una struttura un proprio genitore anziano;
penso ad un’operazione economica di rilievo… Il libro del
Siracide suggerisce: “Se vedi una persona saggia, va’ di buon
mattino da lei, il tuo piede logori i gradini della sua porta” (Sir
6,36). Il Siracide avverte: sia saggia la persona a cui chiedi aiuto
di discernimento! Non sia una persona qualsiasi, non sia una
persona che ha il pensiero del mondo, ma una persona che ha il
pensiero di Dio. E non stancarti di chiedere aiuto.
Tra i sette doni dello Spirito Santo c’è il dono del ‘consiglio’.
Il dono del consiglio viene a perfezionare la virtù della
prudenza, virtù che già di suo è volta a far capire ciò che è il
meglio in ciascuna circostanza particolare. Dobbiamo chiedere
allo Spirito Santo tale dono. Abbiamo, infatti, grande bisogno,
nel discernimento, di essere aiutati.

Don Giovanni Unterberger

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