Sacro Cuore di Gesù

Pompeo Batoni – Sacro Cuore di Gesù – 1767

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(Ger 31,1-4 ;  Gv 19,31-37)

11 giugno 2021, risalente al 1 giugno 2012

Dopo aver avuto, nel mese di maggio, Maria come modello, nel mese di giugno possiamo prendere a modello il Cuore di Gesù. Non potremmo avere modello più alto, perché il Cuore di Gesù è il simbolo dell’amore con cui Dio ama.

Da quel Cuore, il Cuore di Gesù, siamo amati. “Ti ho amato di amore eterno”, ci ha detto Dio nella prima lettura. L’amore di Dio è un amore eterno, da sempre, e nel Cuore di Gesù è diventato carne. Apparendo a santa Margherita Maria Alacocque, Gesù disse, mostrandole il cuore: “Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini”.

Il Vangelo ci ha raccontato di un costato, il costato di Gesù, colpito e aperto dalla lancia del soldato. Non tutti i crocifissi hanno la ferita del costato sullo stesso lato; alcuni crocifissi ce l’hanno sul lato sinistro, là dove c’è il cuore, per indicare che ad essere stato trafitto fu proprio il cuore di Gesù; altri crocifissi invece hanno la ferita del costato sul lato destro, per simboleggiare Gesù come il nuovo tempio da cui uscì il sangue e l’acqua della salvezza, a compimento della visione di Ezechiele che vide uscire dal lato destro del tempio di Gerusalemme l’acqua che bonificò il deserto di Giuda e il mar Morto (Ez 47,1-12).

“Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”, ci ha detto Giovanni, Guarderemo al Cuore di Gesù ferito e trafitto; guarderemo alle piaghe di Gesù, per capire la misura del suo amore. Da quel Cuore e da quelle piaghe esce misericordia, perdono e bontà.

Guarderemo a quel Cuore anche per dire ad esso il nostro grazie e per riparare le ingratitudini, le stanchezze, la poca generosità con cui lo abbiamo trattato. San Francesco d’Assisi un giorno fu visto piangere, e ai suoi frati che gli domandarono perché piangesse, rispose: “Piango al pensiero che l’Amore non è amato”. Gesù non è amato.

Una caratteristica della devozione al Sacro Cuore di Gesù è la riparazione; riparare le offese che egli riceve. A santa Margherita Maria Alacocque  Gesù disse: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, e dai quali riceve ingratitudine e oltraggi”.

Noi, poi, che siamo chiamati ad essere sacerdoti abbiamo bisogno di coltivare la devozione al sacro Cuore anche ad un altro titolo, per il fatto che siamo chiamati ad essere pastori in mezzo al popolo del Signore; e per esserlo in modo bello dobbiamo assumere i tratti e le caratteristiche del Cuore di Gesù. “Vi darò pastori secondo il mio cuore”, ha promesso Dio nel libro del profeta Geremia (Ger 3,15); pastori che hanno il cuore di Gesù. Santa Caterina da Siena, in una sua estasi, ebbe la sensazione che Gesù le togliesse il cuore per darle il suo.

Le caratteristiche del Cuore di Gesù sono l’umiltà, la dolcezza, la compassione, lo zelo per la salvezza delle anime; e, accanto a queste, un grande desiderio di dare gloria al Padre.

Le persone che incontreremo da preti, ma le persone che già incontriamo adesso, possano sentire, attraverso di noi, i battiti del cuore di Gesù; possano fare l’esperienza di sentirsi amate, capite, compatite, sostenute, incoraggiate, così come faceva Gesù con la gente in Palestina.

Anche tra noi, nella nostra comunità, possiamo amarci con le caratteristiche del Cuore di Gesù. E’ il più bel dono che possiamo scambiarci gli uni gli altri; è il dono che ci fa stare bene e che ci fa crescere insieme verso il bene.

“Cuore di Gesù, rendi il mio cuore simile al tuo” potrebbe essere la giaculatoria che ci ripetiamo in questo mese.

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