Natività di San Giovanni Battista

Artemisia Gentileschi – Nascita di San Giovanni Battista – 1635

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(Is 49, 1-3.5-7; Lc 1,57-68)

Giovedì 24 giugno 2021, risalente al 24 giugno 2012

Festa, oggi, di San Giovanni Battista, il precursore di Gesù, colui che disse di sè: “Io sono una voce” (Gv 1,23); sì, perchè la Parola, il Verbo era Gesù (Gv 1,14); colui che disse di sé: “Egli, Cristo deve crescere, io invece diminuire” (Gv 1,30); Giovanni, il precursore di Gesù, che andò davanti a lui annunciandolo e preparando il cuore del popolo di Israele ad accogliere il Messia.

Il Vangelo ci ha raccontato la sua nascita. Otto giorni dopo che era nato, al momento della circoncisione, sorse un problema: come doveva essere chiamato quel bambino? I parenti suggerivano per lui il nome di Zaccaria, suo padre, ma Elisabetta e Zaccaria, i suoi genitori, dissero: “No, si chiamerà Giovanni”. Giovanni era il nome che l’angelo Gabriele aveva indicato a Zaccaria quando gli era apparso e gli aveva annunciato la nascita del figlio, mentre Zaccaria stava celebrando il culto nel tempio di Gerusalemme (Lc 1, 13). Giovanni quindi doveva essere il nome di quel bambino; Giovanni era il nome che il Cielo aveva scelto e deciso per lui.

Il nome voluto dal Cielo per Giovanni era il segno del disegno di Dio su Giovanni. Su ogni persona, sulla vita di ogni persona c’è un “nome”, cioè un disegno, un progetto di Dio. Nessuno viene al mondo senza che Dio abbia il suo occhio posato su di lui, e il suo occhio buono, posato su di lui, per un fine, per un progetto. Abbiamo sentito nella prima lettura il profeta Isaia dire: “Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome”. Abbiamo tutti un compito da compiere nella vita; la storia ha bisogno di noi; Dio ha bisogno di noi, della nostra risposta alla sua chiamata e al suo disegno, per portare a compimento tutte le cose. Senza la nostra risposta qualcosa rimarrebbe incompiuto; e la nostra risposta nessuno la può dare al nostro posto. Sia dunque generosa la nostra risposta a Dio, nella situazione di vita in cui siamo e in cui ci troviamo.

Molto suggestivo è il significato del nome “Giovanni”. Giovanni è un nome ebraico, “Jochanàn”, che significa: Dio (Jo) è amore di gratuità (chanàn), Dio ama di amore gratuito. Giovanni doveva portare quel nome perché doveva, con la sua vita, e con la sua predicazione, annunciare Gesù, incarnazione e personificazione dell’amore gratuito di Dio, che, per salvare l’umanità, si è fatto uomo ed è salito in croce. Il nome “Giovanni” parlava di per sé dell’amore di Dio. Questo nome dovrebbe essere in un certo senso il nome di ogni uomo e di ogni donna; ogni uomo e ogni donna dovrebbe idealmente chiamarsi  “Giovanni”, nel senso che ogni uomo e ogni donna è chiamato ad annunciare l’amore gratuito di Dio, e a porre nel mondo gesti, comportamenti di amore gratuito. Di questo amore ha bisogno il mondo, e il cristiano è chiamato ad essere un “Giovanni”, un “precursore” di Gesù, capace di renderlo presente nel mondo con i propri gesti di gratuità. Nulla parla di più di Dio di un gesto di amore gratuito, perché Dio è amore gratuito. Si parla oggi di “nuova evangelizzazione”, di annuncio rivolto alle popolazioni che hanno dimenticato la fede cristiana; la nuova evangelizzazione avrà bisogno, certo, di contenuti di fede, ma avrà bisogno, soprattutto, di amore gratuito, di cristiani che sanno amare come Dio ama.

Ci lasciamo provocare da un ultimo particolare del Vangelo che abbiamo ascoltato. La gente di Ain-Karem, il paese natale di Giovanni, e la gente di tutta la Giudea, andava dicendo di Giovanni: “Che sarà mai questo bambino? Questo bambino che ha ricevuto il nome dal Cielo diventerà certamente qualcosa di grande, qualcosa di importante!”. La via alla grandezza e alla vera importanza è aperta anche a noi, come a Giovanni. Anche noi, ciascuno di noi, può dire a se stesso: “che diventerò mai? A quale grandezza arriverò? Quale statura riuscirò a raggiungere?”. La risposta è positiva e consolante, addirittura entusiasmante: potrò diventare grande, importante, santo, significativo e utile per molte persone; potrò diventare una persona che lascia un segno nella vita di molti, una persona che rivela Dio e lo avvicina alla gente di oggi; una persona che farà stare bene molti, in proporzione e nella misura che sarò amore gratuito, in proporzione e nella misura che sarò capace di vivere il nome “Giovanni”.

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