Segnaliamo questa interessante iniziativa di Voce Mea: una serie di tre incontri in diretta streaming per avvicinarsi al canto gregoriano con la guida di Maria Silvia Roveri. La partecipazione è gratuita! Per iscrizioni: info@vocemea.it
PICCOLO APPELLO, PER CHI PUÒ Affezionati lettori, l’attuale situazione di reclusione dovuta al coronavirus ha influito consistentemente anche sulle donazioni che Demamah riceve a sostegno della pubblicazione dei Quaderni, che venivano consegnate in larga parte direttamente a mano, donazioni venute ora completamente a mancare. Consapevoli che vi sono nelle famiglie e nella società necessità molto maggiori e urgenti rispetto alla pubblicazione dei Quaderni, chiediamo a chi può di voler comunque continuare a sostenerla attraverso lo strumento del bonifico bancario. Attualmente le nostre risorse ci permettono la pubblicazione di un solo altro numero della rivista, oltre a quello presente. Confidiamo pertanto per il suo futuro come sempre nella Provvidenza, affidando a Dio la ricompensa per la Vostra bontà. Maria Silvia Roveri Presidente Demamah
Le donazioni possono essere versate tramite bonifico bancario all’Associazione DEMAMAH IBAN IT 32 O030 6961 2771 0000 0002 370 – Banca Intesa San Paolo – Agenzia di Santa Giustina (BL), ricordando di indicare nella causale il proprio nominativo e recapito oppure inviando mail a info@demamah.it.
I benefattori vengono ricordati nella preghiera quotidiana della comunità e per tutti loro viene celebrata una Santa Messa la prima domenica di ogni mese.
Le bellissime foto di Paolo Sandri, accompagnate da alcuni degli inni cantati da Demamah e contenuti nel CD Hymnalia, offrono un suggestivo ritratto dell’ex Convento di Campo Lomaso, purtroppo attualmente disabitato. Buon visione e buon ascolto!
Lettera pastorale di don Giovanni per il tempo che stiamo vivendo
Belluno, 18 marzo 2020
Carissime/i a
cui giungono le mie omelie, e che in qualche modo formiamo una ‘famiglia’,
già da tempo viviamo una specie di prolungato Venerdì
santo, in cui facciamo dolorosamente l’esperienza che lo Sposo ci è stato come
tolto.
Penso al terribile periodo, lungo oltre sessant’anni (587- 520 a.C.), in cui il
popolo di Israele ebbe il tempio distrutto, dalle truppe del re Nabucodonosor,
e non poté per lungo tempo offrire i sacrifici al Signore e il culto tanto
amato.
Penso ai cristiani giapponesi, che dal 1597 quando i
loro sacerdoti furono tutti uccisi fino al 1867 quando vi arrivarono nuovi
missionari, restarono (per quasi trecento anni!) senza Messa, senza Eucaristia,
senza gli altri sacramenti, eccetto il battesimo che si amministrarono tra di
loro clandestinamente, e riuscirono tuttavia a conservare la fede.
Penso ai lunghi decenni della prima metà del 1900 in cui i cristiani di
Russia vissero un tempo di pesante persecuzione in cui non era possibile
professare pubblicamente il proprio credo.
Quanta sofferenza! Gesù l’aveva predetto: “Verranno
giorni in cui vi sarà tolto lo sposo, e allora digiunerete” (Mc 2,20); “sarete nella
tristezza, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà; e nessuno
potrà togliervi la vostra gioia” (Gv 16,22-23).
Siamo in un prolungato Venerdì santo, e ci verrebbe
la voglia di uscirne; è duro stare nella sofferenza, nella prova, nella
lontananza dalla persona che si ama. Prima del Concilio Vaticano II,
nelle due settimane che precedevano la Pasqua (dette ‘di passione’), era
uso velare le croci nelle chiese, fino alla Liturgia del Venerdì santo (tale
rito non fu abolito dalla Riforma liturgica del Concilio; spiace che non venga
più compiuto e lasciato cadere…). Il significato di tale rito era grande: si
toglieva dalla vista l’immagine della persona amata, Gesù, per suscitare e
rendere più vivo il desiderio di lui.
Quest’anno Gesù, nostro tesoro, ci è stato ‘velato’
in modo molto più forte! Ci lamenteremo? Non è forse il modo (certo più duro e
più doloroso, ma anche più vero e più salutare) di vivere nella nostra carne e
nel nostro spirito quel gesto liturgico, che, se fosse stato fatto, forse
avremmo vissuto un po’ superficialmente? Ci è data l’occasione di viverne il
cuore e il contenuto: l’invito a desiderare più intensamente e più vivamente Gesù.
Il Signore ci educa attraverso le circostanze della vita.
Vediamo, quindi, in questa situazione particolare che
investe tutta la nostra nazione, e non solo, una grazia, un richiamo. E’ Gesù
che ci dice: “Cercami. So che mi vuoi bene, ma vòglimene di più. Cercami. Non
mi sottrarrò per sempre a voi, ma cercatemi. Alle volte devo ‘velarmi’, perché
sentiate la nostalgia di me… Che strani siete! Quando mi avete in pieno, quasi
mi trascurate…, ora sento di più che mi amate!
E non pensate che mi riavrete solo quando tutte le
chiese d’Italia potranno di nuovo risplendere di luci e risuonare di canti, e
potrete di nuovo cibarvi sacramentalmente di me; ma anche ora, in questo ‘Venerdì
santo’, voi mi avete, perché ho promesso: “Io sarò con voi tutti i giorni, fino
alla fine del mondo” (Mt 28,20).
Mi avete nella
Sacra Scrittura (che meraviglia, ad esempio, il Vangelo di me e la
samaritana, di me e il cieco nato, di me che risuscito Lazzaro; sono i vangeli
di queste domeniche nella forma ordinaria; li trovate ai capitoli 4. 9. e 11 di
Giovanni); nella Sacra Scrittura incontrate me in persona! Datevi un po’ di
tempo ogni giorno per stare con me, con la mia Parola; e date un po’ di tempo a
me ogni giorno di stare con voi! Mi fate un regalo…
Mi avete nel
desiderio di ricevermi nel vostro cuore. Fate più volte al giorno la
Comunione spirituale; ecco come: dicendo “Signore, io credo che tu sei
realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti
desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni
almeno spiritualmente nel mio cuore.
– Come già venuto, io ti
abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separare da
te. Amen” La comunione sacramentale la potete fare un volta sola al giorno,
quella spirituale tante volte!
Mi avete, assieme a mia Madre, nella recita del santo Rosario, in cui, attraverso i vari misteri,
meditate la mia vita. Quanta gente, lungo i secoli (gente umile, semplice,
spesso analfabeta…) ha mantenuto e coltivato la fede con questa preghiera!
Recitatela con fede; mi sentirete presente, e sentirete presente a voi Maria.”
Ecco, ho pensato che il Signore ci voglia dire queste
cose, per consolarci e aiutarci. Per educarci e farci crescere nella fede.
Forse anche per strapparci da una certa routine nel rapporto con lui. Per farci
scoprire cose nuove. Perseveriamo allora, forti, nella difficoltà. Contiene una
perla. E lasciamo a Lui decidere quando far venire la ‘Pasqua’, la pasqua della
ripresa piena (magari dopo la Pasqua ufficiale del 12 aprile); Lui sa qual è la
dose di cura di cui abbiamo bisogno. E che festa sarà quando potremo ritornare a
Messa!
Intanto state certi che ogni giorno, nella Messa che
celebro nella cappella del Seminario assieme ai miei confratelli sacerdoti, sto
all’altare davanti al Signore a nome di tutti voi, perché il Signori vi doni
salute, serenità, fiducia, pazienza e anche gioia.
Vi benedico di cuore e vi mando un enorme abbraccio!
Con affetto,
Demamah è lieta di invitarvi all’incontro-conversazione su temi spirituali con S.E. Mons. Giuseppe Andrich Sabato 8 Febbraio alle ore 9.30
La partecipazione alle attività è gratuita
E’ gradita un’offerta libera, proporzionata alle possibilità di ciascuno, volta a coprire i costi
Per una migliore gestione organizzativa è necessario segnalare la propria partecipazione scrivendo a info@demamah.it o chiamando Marilena allo 339 2981446
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