5^ domenica dopo Pasqua

Beato Angelico e Lorenzo di Credi
Pala di Fiesole Madonna in trono col Bambino, angeli e santi (PARTICOLARE)
1424-25

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(Giac 1,22-27; Gv 16,23-30)

Domenica 22 maggio 2022, risalente al 5 maggio 2013

Tante volte ci è stato raccomandato di pregare; ci è stato detto che la preghiera è importante, che senza preghiera la vita spirituale non può essere una vita spirituale di qualità; addirittura sant’Alfonso Maria de’ Liguori dice: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”.

La preghiera è davvero cosa importante, utile, anzi necessaria.

In questo brano di Vangelo che abbiamo ora ascoltato Gesù ci dice una cosa, circa la preghiera, che non si sente tanto spesso dire, e cioè che dobbiamo pregare “nel suo nome”. Riascoltiamo le sue parole: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete nel mio nome, e otterrete”.

Gesù ci invita a chiedere, a pregare, “nel suo nome”. Che cosa vuol dire pregare nel nome di Gesù? come si fa a pregare nel nome di Gesù? Pregare nel nome di Gesù è importante, decisivo, perché Gesù lega l’esaudimento della preghiera al fatto di pregare nel suo nome.

Pregare nel nome di Gesù significa pregare nella sua persona, uniti alla sua persona, in comunione con la sua persona. Il “nome”, infatti, nella cultura ebraica, e nella Bibbia, sta ad indicare la persona. Dunque, pregare nel nome di Gesù significa pregare uniti a lui.

Quando ci mettiamo a pregare, noi, di solito, partiamo di nostra iniziativa, formuliamo noi le domande, le richieste che intendiamo presentare a Dio; non pensiamo a Gesù, non pensiamo di unirci a lui. Invece dovremmo dire: “Gesù, ora io mi metto a pregare; che cosa domanderesti tu al Padre per me in questo momento? Qual è la preghiera che tu faresti ora per me? e per la persona, per la situazione per la quale intendo pregare? Suggeriscimi tu la preghiera che devo fare, perché voglio pregare unito a te, secondo il tuo pensiero, secondo la tua volontà, secondo ciò che tu chiederesti per me, per quella persona, per quella situazione. Voglio pregare nel tuo nome”.

E Gesù ci suggerirebbe: “Loda Dio; ringrazia Dio; adora Dio; contempla Dio. Non prenderti indietro nel lodare e nel ringraziare; Dio ha tanto diritto che tu lo lodi e lo ringrazi, perché immensi e straordinari sono i doni che egli continuamente ti fa. Contempla Dio; fermati a contemplarlo. Dio gradisce tanto essere contemplato, perché così può infondere in chi lo contempla la sua bontà, la sua carità, la sua santità. Fa’ come ho fatto io, che ho tanto lodato, ringraziato e contemplato il Padre. Lodalo, ringrazialo, contemplalo, unito a me”.

E Gesù continuerebbe: “Chiedi per te la perfetta comunione col Signore, la perfetta obbedienza alla sua legge; chiedi per te pazienza nella situazione faticosa, dolorosa che stai vivendo; chiedi umiltà, fiducia, speranza, gioia, entusiasmo, fervore nella tua vita. Chiedi per quella persona che si realizzi in lei il disegno di Dio; sì, chiedi anche che guarisca dalla sua malattia e che torni a stare meglio, ma chiedi che si realizzi in lei la volontà di Dio, e che ella abbia la forza di accettare, di fare la volontà di Dio. Chiedi tutto, tutto ciò che occorre a questa vita, per te e per gli altri, ma chiedi soprattutto, per te e per gli altri, che vi salviate l’anima, che siate salvi per l’eternità. Chiedi che si convertano a me tutti i peccatori, tutti coloro che ancora hanno il cuore indurito e mi combattono, tutti coloro che ancora non mi conoscono e non sanno quanto li amo. Questa è la preghiera che io desidero fare in te e con te; questa è la preghiera che io desidero che tu faccia con me. Questa è la preghiera che il Padre certamente esaudirà. Prega così, prega nel mio nome, e la tua preghiera arriverà dritta al cuore di Dio, e tornerà a te piena di grazie.”

Ecco il grande insegnamento sulla preghiera che Gesù oggi ci dà; è un insegnamento che dà qualità, valore e sostanza giusta alla nostra preghiera, alla preghiera di noi che, come dice San Paolo, “siamo deboli nel pregare e nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare” (Rm 8,26); ma Gesù lo sa per noi; e se pregheremo con lui, uniti a lui, e in lui, la nostra preghiera sarà certamente, e di sicuro, buona preghiera.

Don Giovanni Unterberger

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