Commemorazione dei fedeli defunti

William Adolphe Bouguereau – Uguaglianza davanti alla morte – 1848

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2 novembre 2022, risalente al 2013

Tutti i giorni la Chiesa, nella celebrazione eucaristica e nell’Ufficio divino, ricorda i Defunti, che ella considera una parte eletta di sé, i propri membri e figli che sono ancora in stato di purificazione, ma che ormai sono destinati al Paradiso. La Chiesa prega per loro e li suffraga, perché ben sa quanto la preghiera e le opere buone possono giovare e tornare utili a quei suoi figli.

Tutti abbiamo familiari, parenti, amici, benefattori che hanno terminato il loro cammino quaggiù e sono entrati nell’eternità.

Lo sappiamo: la morte non rompe e non spezza quel vincolo e quel legame di grazia che ci unisce tutti in Cristo; e grazie a quel legame di grazia noi siamo ancora una cosa sola, un corpo solo con i nostri Defunti; siamo, con loro, e con i Santi del Cielo, il corpo di Cristo. Una circolarità di doni, di beni spirituali e di grazie si verifica e si realizza tra noi e loro, tra loro e noi. Noi aiutiamo loro ed essi aiutano noi. Non manchi dunque il nostro generoso e frequente suffragio, in parte anche doveroso, nei confronti di coloro che ci hanno amato e fatto del bene. In particolare in questo giorno, giorno della Commemorazione di tutti i Fedeli defunti, sia abbondante la nostra preghiera, che, con gesto di carità, comprenda e raggiunga tutti i Defunti, in particolare i più bisognosi e i più dimenticati.

Dai Defunti ci vengono salutari suggerimenti e messaggi. Essi ci ricordano come sia importante amare Dio. Dio vale più di tutto; niente vale più di Dio. A lui dobbiamo arrivare; a lui è importante obbedire.

Essi ci ricordano che il tempo della nostra vita non è infinito, avrà un termine; e che è sapienza, quindi, adoperarlo bene, metterlo a frutto nella misura più alta possibile, colmandolo di opere buone, specialmente di opere di carità verso il prossimo, verso i più bisognosi.

Dai Defunti ci viene l’invito alla fiducia, alla speranza, a camminare nella vita, pur in mezzo a difficoltà e a sofferenze, col volto e col cuore rivolto in su, perché grande è la ricompensa che Dio riserva ai suoi servi fedeli, a coloro che durante il loro pellegrinaggio terreno avranno donato bontà e amore.

Il giorno dei Morti è giorno di vita, è giorno che ci ricorda la nostra vita quaggiù, quanto essa sia preziosa e importante, pur essendo solo “esilio” e “vigilia”, preparazione al Cielo; e ci ricorda la vera vita, quella grande, bella, gioiosa, eterna e senza fine, che ci attende, e a cui, per la grazia e la misericordia di Dio, confidiamo di arrivare.

don Giovanni Unterberger

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