1^ domenica di Passione

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(Ebr 9,11-15;   Gv 8,46-59)

Belluno, chiesa di s. Pietro, 22 marzo 2015

Con oggi entriamo nel Tempo di Passione: quindici giorni, due settimane. La seconda settimana sarà la Settimana santa.

L’epistola ci ha presentato Gesù mediatore della nuova alleanza. C’era stata una prima, antica alleanza, quella stipulata ai piedi del monte Sinai tra Dio e Israele: alleanza sancita nel sangue, il sangue di capri, di vitelli, e di giovenchi; alleanza che non era in grado di assicurare piena comunione con Dio e di liberare definitivamente dal peccato.

Gesù ha inaugurato la nuova ed eterna alleanza, quella che ci ha aperto le porte del Cielo; l’alleanza sancita nel suo sangue, sangue purificatore, salvatore, sangue di riscatto e di salvezza, sangue di alleanza perenne con Dio, con la sua vita e con la sua santità.

Cosa sarebbe stato di noi se quell’alleanza non fosse stata stipulata? Quale sarebbe stato il nostro destino, se un mediatore ci fosse mancato? Saremmo rimasti lontani, staccati e nemici di Dioper sempre. Saremmo stati perduti!

Dice un salmo: “Signore, salvami dal fango, che io non affondi, liberami dalle acque profonde. Non mi sommergano il flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l’abisso non chiuda su di me la sua bocca” (Sal 69,15-16). Senza l’alleanza stipulata da Gesù saremmo stati inghiottiti dall’abisso del nostro male, dall’abisso dei nostri peccati; e la rovina avrebbe avuto vittoria sulla nostra povera anima.

Quanto dobbiamo essere grati al Signore Gesù! quanta riconoscenza gli dobbiamo! quanto è giusto e doveroso che noi lo amiamo! Per lui noi possiamo sperare, per lui noi possiamo respirare, per lui non possiamo gioire!

Eppure l’uomo ancora e sempre lo offende, lo contrasta e lo rifiuta. “Tu sei un samaritano, tu hai un demonio”, abbiamo sentito nel Vangelo i Giudei dirgli! “Forse che tu saresti più grande del nostro padre Abramo, più grande dei nostri profeti? Chi mai pretendi di essere? Tu non sei che uno di noi; e per di più sei un eretico, uno che non osserva la legge di Mosè e le tradizioni dei nostri padri. Tu meriti di essere eliminato, meriti di essere ucciso”. E raccolsero pietre per scagliargliele contro e lapidarlo.

Quanto il mondo d’oggi cerca di “fare fuori” Gesù! Ideologie che affermano un’ arbitraria e assoluta autonomia dell’uomo, sganciato da ogni dipendenza da un Essere superiore; celebrazione del denaro, del piacere, del potere; idolatria della creatura al posto del Creatore; leggi di parlamenti contrarie alla legge naturale e alla legge divina; sistemi economici e finanziari che con cinico e spietato egoismo affamano milioni di esseri umani; odi fratricidi, guerre e violenze…. Quanto è lontano il mondo dal mondo di Cristo! Quanto il mondo vuole “fare fuori” Cristo!

“Ma Gesù -ci ha detto il Vangelo- si nascose e uscì dal tempio”. Gesù si mise in salvo. I Giudei non ebbero ragione di lui, non lo vinsero e non lo sopraffecero. Sì, lo avrebbero messo in croce e ucciso, ma egli il terzo giorno sarebbe risorto. Neppure il mondo d’oggi, neppure il mondo di nessun tempo, riuscirà a vincere Cristo; egli è il più forte; egli è colui che ha stabilito e sancito un’alleanza che è alleanza di un Dio onnipotente e stabile; alleanza che nessuna forza umana e diabolica potrà mai distruggere.

A noi accettare ed accogliere l’alleanza di Gesù. Noi non vogliamo “far fuori” Gesù; vogliamo che egli comandi su di noi, sulla nostra vita, su tutto il nostro essere, su ogni istante della nostra esistenza. Lui, l’alleato a cui vogliamo rimanere fedeli.

La sua alleanza è amore; la sua alleanza è vita data, è sangue versato; è redenzione e salvezza offerta. Da parte nostra gli vogliamo donare la nostra alleanza, il nostro cuore e il nostro amore; il nostro ‘sì’, e la nostra obbedienza.

don Giovanni Unterberger

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