Domenica del Santissimo Nome di Gesù

 (At 4,8-12 ;   Lc 2,21)

5 gennaio 2014

Festa, in questa domenica, del Santissimo Nome di Gesù. Il Vangelo ci ha detto che ad otto giorni dalla nascita, all’atto della circoncisione, al bambino di Betlemme “fu dato il nome ‘Gesù’, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel seno della madre”.

La venerazione del Nome di Gesù ebbe inizio già nei primi tempi della Chiesa; lo mostrano i cristogrammi che decorano l’arte paleocristiana; ma fu nel secolo decimoquinto che essa acquistò rilevanza liturgica dando origine ad un vero e proprio culto, grazie in particolare all’opera e alla predicazione di san Bernardino da Siena e dei suoi discepoli, tra cui il nostro beato Bernardino da Feltre.

Il nome di Gesù, cioè la persona di Gesù (perché il nome indica la persona) è l’unica salvezza data agli uomini sotto il cielo, grazie alla quale gli uomini possono essere salvi, ci ha detto l’apostolo Pietro nella prima lettura.

Il Nome di Gesù è stato cantato in maniera molto bella da molti santi; riporto testualmente un’omelia di san Bernardo di Chiaravalle.

Dice il santo: “Il Nome di Gesù è luce, cibo e medicina. Esso illumina, quando lo si pronuncia; nutre, quando vi si pensa in segreto; guarisce quando lo si invoca nella tribolazione. Percorriamo ognuna di tali qualità.

Donde pensate che si sia potuta diffondere nell’universo intero la grande e benefica luce della fede, se non dalla predicazione del Nome di Gesù? Quel Nome è luce, quel Nome ha illuminato il mondo.

Ma il Nome di Gesù non è soltanto luce, è anche cibo. Non vi sentite rinforzati ogni qual volta richiamate al vostro cuore quel dolce Nome? Che altro c’è al mondo che nutra tanto la mente di colui che lo pensa? Che cos’è che, allo stesso modo, ristori i sensi indeboliti, dia energia alle virtù, faccia fiorire i buoni costumi e mantenga gli onesti e casti affetti?

Quando voi mi scrivete, il vostro dire non ha per me alcun sapore, se non vi leggo il Nome di Gesù. Quando discutete o parlate con me, tutto il vostro discorso non ha per me alcun interesse se non vi sento risonare il Nome di Gesù. Gesù infatti per me è cibo, è miele alla mia bocca e al mio cuore.

E, oltre a questo, il Nome di Gesù è medicina salutare. Qualcuno di voi è triste? Se chiama il Nome divino torna sereno. Qualcuno cade nel peccato oppure incorre, disperando, nei lacci della morte? Se invoca il Nome di Gesù, non comincerà forse subito a respirare e a vivere nuovamente? Chi mai restò nell’indurimento del cuore, o nel torpore delle gozzoviglie, nel rancore o nel languore del tedio? Qual è quell’uomo che, timoroso e preoccupato in mezzo ai pericoli, invocando quel Nome di forza non abbia sentito subito nascere in sé la fiducia e svanire la paura? Sono queste infatti le malattie e i languori dell’anima, ed esso ne è il rimedio. Nulla al mondo arresta così decisamente l’impetuosità dell’ira e riduce la gonfiezza della superbia. Nulla guarisce così perfettamente le piaghe della tristezza, spegne la fiamma della cupidigia, estingue la sete dell’avarizia, e distrugge tutti gli stimoli delle passioni disoneste.

In verità, quando io nomino Gesù, ho davanti un uomo dolce e umile di cuore, benigno, sobrio, casto, misericordioso, in una parola splendente di ogni purezza e santità. È lo stesso Dio onnipotente che mi guarisce con il suo esempio, e mi rinforza con la sua assistenza. Tutte queste cose echeggiano nel mio cuore quando sento risuonare il Nome di Gesù. Così, in quanto è uomo, io ne ricavo degli esempi per imitarli, e in quanto è l’Onnipotente, ne ricavo un sicuro aiuto.

O anima mia, tu hai un antidoto eccellente, nascosto come in un vaso, nel Nome di Gesù! Gesù, infatti è un nome salutare e un rimedio che non risulterà mai inefficace per nessuna malattia. Che esso sia sempre nel tuo cuore, e sulle tue labbra, di modo che tutti i tuoi sentimenti e tutti i tuoi atti siano diretti verso Gesù”.

Il Nome “Gesù” significa “salvatore, Dio salva”, e la forza di quel Nome è davvero infinita. Al sentir pronunciare quel Nome tutti i demoni tremano e fuggono, perché da Gesù i demoni sono stati vinti e sconfitti. Il Nome di Gesù è, da solo, una giaculatoria bellissima. “Gesù! Gesù! Gesù!”, possiamo ripeterci mentre camminiamo, mentre guidiamo l’automobile, mentre in casa sbrighiamo un lavoro che non ci impegna particolarmente la mente; possiamo dire “Gesù!” appena svegli, subito prima di addormentarci la sera, tante volte durante la giornata.

Proviamo. E’ un esercizio spirituale semplice, ma che si rivelerà quanto mai fruttuoso. Ne trarremo grande vantaggio, grandi benefici, grandi progressi per la nostra anima.

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