Paradiso, noia eterna? No, grazie!

In paradiso ci si annoierà? Il paradiso sarà “lungo”, durerà un’eternità. Davvero non ci si annoierà?

Non credo che ci annoieremo. In paradiso saremo in molti: miliardi e miliardi di uomini; miriadi e miriadi di angeli; ci sarà Dio Padre, Gesù suo Figlio, lo Spirito Santo, Maria! Non ci annoieremo.

Non so come in paradiso ci contatteremo; non credo a parole e con ragionamenti come facciamo qui in terra. In paradiso vivremo una comunione immediata, diretta e totale con tutti; ci si capirà “al volo”, per così dire; vigerà la legge dei “vasi comunicanti”; ci si contatterà “a pelle” (usiamo questo modo di dire….).

In paradiso incontreremo martiri, vergini, anacoreti, eremiti, cenobiti, padri e madri di famiglia; papi, vescovi, sacerdoti, persone in terra rimaste vedove; re, regine, schiavi; persone di ogni razza, lingua, continente, cultura, credo religioso (credo religioso seguito qui in terra).

Saremo tutti riuniti attorno a Dio e all’Agnello, Cristo, in un coro immenso che canterà lodi armoniose e sublimi, senza fine (Ap 7,4-9); e in un abbraccio straordinariamente felice tra tutti.

Potremo farci raccontare da sant’Agnese come fu il suo martirio e quanto fu lo stupore dei suoi carnefici allorché videro i suoi capelli improvvisamente crescere fino ad avvolgere tutta la sua persona che era stata denudata; ci potremo far dire da san Tarcisio, ragazzo di 13-14 anni, dove abbia attinto il grande amore all’Eucaristia che lo rese capace di sfidare il pericolo di morte, fino a lasciarsi uccidere pur di non consegnare l’Ostia consacrata in mano ai pagani. Ci intratterremo con sant’Agostino che ci racconterà la sua fatica a convertirsi; godremo della sapienza di san Tommaso d’Aquino che scrisse la famosa “Summa theologica”; gioiremo dell’ilarità santa e simpatica di san Filippo Neri; resteremo ad ammirare l’amore alla Chiesa di santa Caterina da Siena, che riportò i papi da Avignone a Roma….; sarà nostra la vita, l’esperienza, la fatica sopportata, la sofferenza offerta, la fede, l’amore, i meriti di tutti i santi, di tutte le persone, uomini-donne-bambini, che lungo i secoli hanno amato il Signore nel silenzio, nel nascondimento, nel raccoglimento, nel servizio al prossimo. Ci sarà uno scambio immenso di doni e di virtù di tutti con tutti.

Resteremo soprattutto incantati (letteralmente incantati, tanto da non poter più distogliere lo sguardo!) dall’abisso d’amore di Dio Padre che tutto ha creato con sapienza; dall’abisso d’amore di suo Figlio Gesù, che è morto per noi sulla croce; dall’abisso d’amore dello Spirito Santo, che è solo amore, amore divino, amore perfetto e inesauribile. Questi abissi, abissi di Dio, sono senza fondo; e noi ci immergeremo in essi senza mai raggiungerne il fondo, senza mai esaurirli; esultando di gioia e di felicità indescrivibile e immensa, che crescerà di continuo, senza fine, senza fine, senza fine…..

E gioiremo di Maria, sentendola madre dolcissima, accarezzati dalle sue carezze di mamma. E gioiremo della purezza e della compagnia degli angeli, degli arcangeli, dei troni, delle dominazioni, delle potestà, dei cherubini, dei serafini, di tutti gli spiriti celesti!

No, non ci annoieremo in paradiso! Saremo felici, pienamente felici; saremo in estasi, e quando si è in estasi non ci si annoia! Anche il tempo scompare…

“Occhio mai vide, orecchio mai udì, mai entrò in cuore di uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano”, dice la Sacra Scrittura, che è Parola di Dio (1Cor, 2,9).

Stiamo, sì, qui su questa terra finché Dio vorrà, ma quando sarà l’ora del passaggio, non ci sia rammarico in noi; se avremo amato Dio e i fratelli, avremo il paradiso!

 

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