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(Fil 2,5-11; Mt 26,36 — 27,-60)
Belluno, chiesa di s. Pietro, 14 aprile 2019
Terremo presente in maniera forte, in questa settimana, il racconto della Passione del Signore. Le ultime sue ore di vita le vorremo custodire come un tesoro, come un qualcosa di prezioso e di sacro, alla stregua di come custodiamo nella memoria e nel cuore le ultime ore di una persona cara, del padre, della madre, di un familiare. Gesù fu per noi salvezza; da quelle ore e da quel sacrificio fummo redenti.
“Non c’è amore più grande -disse Gesù- di quello che arriva a dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Rimarremo in quell’amore, riconoscenti. Non vi passeremo oltre troppo in fretta.
E con l’immaginazione faremo scorrere nella nostra mente i vari momenti e i vari personaggi della Passione: gli apostoli addormentati mentre Gesù agonizza; Pietro che rinnega e Giuda che tradisce; il Sinedrio che condanna Gesù con un processo farsa; il cireneo che lo aiuta a portare la croce; i soldati che crocifiggono Gesù crudelmente; i sommi sacerdoti che lo insultano e lo scherniscono; le pie donne che partecipano al dolore del Signore.
In questi personaggi potremo rivederci e ritrovarci; fare sì che attraverso di essi cresca in noi il pentimento, il desiderio di amare il Signore, e il proposito di non offenderlo più.
don Giovanni Unterberger