1^ domenica di Quaresima – forma straordinaria

Sandro Botticelli – Le tentazioni di Gesù – 1480-1482

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(2Cor 6,1-10;   Mt 4,1-11)

Belluno, chiesa di s. Pietro, 21 febbraio 2021

Il ‘Tratto’ che abbiamo sentito cantare dopo l’epistola è il più lungo dei ‘Tratti’ di tutto l’Anno liturgico; lungo, ma di grande bellezza. Penso lo abbiate meditato nella sua traduzione italiana, mentre le note vi giungevano all’orecchio. Era la preparazione, e insieme il commento, al Vangelo che abbiamo ora ascoltato, il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto. Satana assalì Gesù, nel tentativo di distoglierlo dall’adesione e dalla fedeltà al Padre, ma Gesù resistette, vinse. Certamente il Padre lo assistette e lo aiutò nella lotta.

Una lotta inizia anche per noi in questo tempo di quaresima, tempo che, nella mente della Chiesa, nostra madre, è occasione speciale di conversione. Nella lotta non siamo soli, Dio ci aiuta. Il ‘Tratto’ è ricorso a immagini molto belle per dire questo: è ricorso all’immagine di un uccello liberato al laccio del cacciatore, in cui si era impigliato; ad uno scudo, la fedeltà di Dio, appeso al braccio del combattente a difesa dal nemico; alle ali della mamma passero che tengono al riparo il piccolo ancora implume; ad una schiera di angeli che accompagnano il viandante nel suo cammino e lo sollevano in alto là dove ci fossero sassi in cui potrebbe inciampare e farsi male; e ancora: ad aspidi e serpenti calpestati e schiacciati, a leoni e draghi vinti e sconfitti.

E dice, ripetendo le parole del Signore: “Poiché il mio fedele ha sperato in me, io lo libererò; poiché mi ha invocato, io lo esaudirò; lo sazierò di lunghi giorni, e lo farò partecipe della mia salvezza”.

La quaresima è tempo di conversione, e tutti sentiamo il bisogno di dare nuovo impulso alla nostra vita spirituale. Il camminare per le vie del mondo ci affatica e spesso ci assorbe; ci assorbe a tal punto che ci fa perdere slancio e vigore; la nostra vita spirituale diventa fiacca e stanca; ha bisogno di ripresa. “Ecco ora il momento favorevole -ci ha detto l’apostolo Paolo nell’epistola- ecco ora il giorno della salvezza”. Fratelli, vi esorto a non accogliere invano la grazia di Dio”. Noi non la accoglieremo invano, perché vorremo pregare di più, digiunare dal cibo, e non solo dal cibo, ma anche dal parlare troppo, dal perderci in cose futili e inutili, dal peccato; vorremo vivere di più la carità con gesti concreti di amore al prossimo.

Non siamo soli, ci ha detto il ‘Tratto’; ma anche noi, al pari di Gesù che fu condotto nel deserto dallo Spirito Santo, saremo accompagnati, aiutati e sostenuti dallo stesso Spirito; e con lui cammineremo, fatti nuovi, verso le feste pasquali.

don Giovanni Unterberger

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