3^ domenica di Quaresima – forma ordinaria

Dieric Bouts – Mosè e il roveto ardente – 1450-1475

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(Es 3,1-8a.13-15;  1Cor 10,1-6.10-12;   Lc 13,1-9)

Sabato 19 marzo 2022, risalente a sabato 2 marzo 2013

Uomo e Dio, di fronte l’uno all’altro. Anche oggi la Parola di Dio ci pone di fronte a Dio, e pone Dio di fronte a noi. Di Dio dice una cosa, e anche di noi dice una cosa. Di Dio dice il suo amore e la sua pazienza, di noi dice la nostra responsabilità nei confronti del nostro destino ultimo.

Gli Ebrei erano schiavi in Egitto e vivevano da schiavi, oppressi e malmenati dagli aguzzini del faraone. Il Signore si commosse per loro, e inviò Mosè a liberarli. “Va’, Mosè, in Egitto, e libera il mio popolo dalla sua schiavitù”. Poi, lungo il cammino del popolo nel deserto, Dio intervenne in mille modi a soccorso di quel popolo, e in suo aiuto. Gli aprì davanti il mare, lo guidò con una colonna di nube e di fuoco, gli procurò la manna, l’acqua dalla roccia, lo difese dai nemici. Dio fu un Dio paziente con Israele: gli diede modo e tempo di pentirsi e di convertirsi. “Padrone, concedi ancora un anno di tempo a questo albero di fichi, chissà che non dia frutti”.

Ecco il volto bello e buono di Dio. Dio è un Dio paziente, un Dio che ama e che sa solo amare. La Sacra Scrittura, tutta la Bibbia, è il canto di un Dio buono, di un Dio che è padre, che è madre, che è sposo, che è avvocato, che è difensore, che è compagno di viaggio, che è amico, che è liberatore, che è premio, che è salvatore. Dio è buono! Dio è amore! (1Gv 4,8).

Egli ci vuole salvi, e ci dà tempo di grazia e di conversione. Egli ci vuole uniti a sé, e attende, pazienta, chiama, in attesa che gli diciamo il “sì” pieno, grande e totale che dobbiamo dirgli e di cui egli è degno.

“Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore”, abbiamo detto nel salmo responsoriale (Sal 103,8). “Tu hai compassione di tutti, Signore, e non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento; tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi”, dice il libro della Sapienza (Sap 11,23; 12,19). Il Signore è quel padrone buono che dà ancora tempo a quell’albero di fichi che siamo noi, ciascuno di noi, in attesa che ci convertiamo.

Ecco ciò che ci dice oggi la Parola di Dio su Dio: Dio è paziente e buono. E su di noi cosa dice?

“Mosè, togliti i sandali dai piedi”; o uomo, convertiti; cambia mente e cuore, cambia modo e stile di vita, per poterti avvicinare a Dio ed entrare in comunione con lui.

“I nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto”. O uomo, non gettare a mare i tanti benefici e doni che il Signore ti fa, non trascurarli, non disprezzarli, ma tienine conto, fanne occasione di amore, di conversione, di ritorno a Dio con tutto il cuore, altrimenti ti attendono la rovina e la morte eterna: furono sterminati nel deserto, quegli antichi ebrei ribelli.

“Credete che quei Galilei  -dice Gesù-  che Pilato fece uccidere, o che quei diciotto su cui crollò la torre di Siloe a Gerusalemme, schiacciandoli, fossero più peccatori degli altri Galilei e degli altri abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. E’ necessaria la conversione; ne va del destino eterno. Di fronte al problema della nostra salvezza o della nostra perdizione deve farsi avanti, decisa, la nostra personale responsabilità. Dobbiamo tornare a Dio con la vita. “Non essere troppo sicuro del perdono -ammonisce il libro del Siracide- tanto da aggiungere peccato a peccato. Non dire: ‘Ho peccato, e che cosa mi è successo? Il Signore è paziente e la sua misericordia è grande, i perdonerà i molti miei peccati’; non dire così, perché presso Dio ci sono misericordia e giudizio, c’è amore e giustizia. Convertiti, quindi, e non aspettare a convertirti al Signore, non rimandare di giorno in giorno” (Sir 5,4-7). E il profeta Geremia grida: “Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi? Per quanto tempo ancora?” (Ger 13,27).

Purifichiamoci, ravvediamoci, convertiamoci. Questa è la Parola di Dio oggi su di noi. Dio è paziente , ma noi non dobbiamo abusare della sua pazienza. La sua pazienza è amore,  noi non dobbiamo disattendere un simile amore.

                                                                                                                don Giovanni Unterberger

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