Addolorata

Vecellio Tiziano – Madonna Addolorata – seconda metà sec. XVI

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(Is 43,16-21;   Fil 3,8-14;    Gv 8,1-11)

giovedì 7 aprile 2022, risalente al 17 marzo 2013

Il Vangelo ci ha parlato di una donna, che aveva sbagliato, ma che non fu condannata da Gesù; solo le disse Gesù: “Va’, e d’ora in poi non peccare più”.

Noi siamo qui davanti ad un’altra donna, la Madonna, nostra madre, che non ci condanna per i nostri peccati, ma ci accoglie e ci perdona. Ella potrebbe avere qualcosa contro di noi, e a ragione, perché se ella è l’Addolorata, se ella ha sofferto sotto la croce di suo Figlio lo strazio di vederlo morire tra i tormenti, è stato per i nostri peccati, è stato per responsabilità e per colpa nostra.

Ma Maria ha il cuore di Gesù. Maria è misericordiosa come Gesù. Gesù è misericordioso, e Maria è misericordiosa. “Salve, Regina, madre di misericordia”, noi la preghiamo. Anche se le spade che trapassarono il suo cuore le abbiamo infisse noi in quel suo cuore, ella ancora ci ama, continua ad amarci come figli prediletti. E si prende cura di noi.

In che modo Maria si prende cura di noi? In due modi, fondamentalmente.

Un primo modo è standoci vicina nel nostro cammino e in particolare nei nostri dolori. Maria ha sofferto e sa cosa vuol dire soffrire, patire, sentire il cuore gonfio e come spezzarsi. Maria condivide le pene dei suoi figli e vorrebbe prenderle lei su di sé le pene dei suoi figli, così come ogni madre umana preferirebbe soffrire personalmente lei, piuttosto che vedere soffrire i propri figli.

Noi alla Madonna possiamo confidare le nostre sofferenze e le nostre pene, sapendo di essere capiti, di essere ascoltati, di essere aiutati da un cuore di madre. Maria non ci abbandona, non ci lascia, ma sempre ci accompagna col suo sguardo e col suo amore nel cammino della vita.

E il secondo modo con cui Maria si prende cura di noi è ancora più importante. Ella lo fa ripetendoci le parole di Gesù, le parole che Gesù disse alla donna che aveva peccato: “Va’, e d’ora in poi non peccare più”. Maria dice anche a noi: “Non peccare più; il peccato è il tuo vero male; il peccato è ciò che ti allontana dal vero bene, dal tuo benessere, dalla tua pace, da Dio. Solo nella fedeltà e nell’obbedienza al Signore tu starai bene, e porterai bene al mondo, alle persone che incontri e alle persone con cui vivi. Solo nell’obbedienza e nella fedeltà al Signore; solo lontano dal peccato”.

Le parole: “Va’, e non peccare più” sono le parole che, in un risvolto e declinate al positivo, Maria disse ai servi delle nozze di Cana, nel corso di quelle nozze, quando disse ai servi: “Fate quello che Gesù vi dirà”. La Madonna dice e ripete anche a noi: “Fate quello che Gesù vi dice.  Non peccate; fate quello che Gesù vi dice”. Questo è il modo più grande e più bello di Maria di prendersi cura di noi, perché in questo modo ella si prende cura del nostro rapporto con Dio, del nostro destino ultimo, della nostra salvezza. Maria ci vuole salvi, e per questo ci dice: “Fate quello che Gesù vi dice”.

È nel fare ciò che Gesù ci dice che avremo vita; è nel fare ciò che ci ha indicato san Paolo nella seconda lettera parlando di sé’: “Io considero tutto una perdita, tutto spazzatura ciò che non è Cristo, ciò che non mi porta a Cristo, perché è Cristo la mia salvezza, e io voglio conquistare Cristo, come lui ha conquistato me”.

Festa della Madonna Addolorata, oggi; giorno di consolazione, per poter risentire Maria vicina alla nostra vita e alle nostre sofferenze; giorno di impegno e di obbedienza a Cristo, nell’ascolto delle parole di Maria: “Fate quello che egli vi dirà”. Ascoltiamo la voce di questa madre, ascoltiamo il suo cuore, e la nostra vita diventerà più buona.

don Giovanni Unterberger

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