Ascensione di Gesù

Tintoretto – Ascensione – 1578-1581

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(At 1,1-11; Ebr 9,24-28; 10,19-23; Lc 24,46-53)

28 maggio 2022, risalente al 12 maggio 2013

Dove è andato Gesù? Gesù è salito al cielo; Gesù è entrato nella piena comunione con il Padre. Salire al cielo significa entrare nella piena comunione con Dio. Gesù, salendo al cielo, è entrato nella piena comunione con Dio suo Padre, e vi è entrato subito; per quaranta giorni egli apparve agli apostoli in sembianze umane da essi riconoscibili per renderli certi della sua risurrezione, e dopo i quaranta giorni non si fece più da essi vedere; ma subito, appena risorto, egli entrò nella comunione con il Padre in cielo.

Perché mai Gesù entrò subito nella comunione con il Padre in cielo, e vi entrò in modo pieno, totale, assoluto e perfetto? Perché durante tutta la sua vita terrena egli fu sempre in comunione con il Padre.

Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato”, egli disse (Gv 6,38). “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). “Nulla faccio da me stesso, ma faccio ciò che vedo fare dal Padre” (Gv 5,19). “Padre, se è possibile, passi da me questo calice; però non come voglio io, ma come vuoi tu” (Mt 26,39). “Tutto è compiuto”, egli disse nel momento di spirare (Gv 19,30).

Gesù fu l’uomo della volontà del Padre, fu l’uomo della comunione con Dio. Ed ecco che allora, terminato il suo cammino sulla terra, egli entrò gloriosamente e pienamente nella comunione con il Padre in cielo; comunione che è perfetta gioia e felicità.

Egli ci ha indicato la strada da percorrere sulla terra per entrare in cielo in comunione con Dio: vivere la comunione con Dio quaggiù. “Io e il Padre siamo una cosa sola”, egli disse di sé (Gv 10,30). Anche noi siamo chiamati ad essere una cosa sola con Dio già fin da quaggiù; essere un’unità con lui; un’unità di affetti, di intenti, di pensieri, di azioni, di volontà, di tutto, con Dio.

Essere in comunione con Dio è la via che porta al cielo, che ci fa ascendere al cielo.

Siamo noi su questa via? Le nostre passioni, la mentalità e lo spirito del mondo, Satana, vorrebbero distoglierci da questa via, vorrebbero porci su un’altra via. La nostra debolezza, la nostra poca buona volontà, la nostra pigrizia vorrebbero farci avanzare a rilento su questa via, la via della comunione con Dio. Ogni giorno, già fin d’ora, noi prepariamo la nostra ascensione, e possiamo fare sì che essa abbia ad essere rapida, completa, gloriosa e piena quando ne sarà il giorno, quando essa avverrà.

Il papa, qualche giorno fa, ha emanato il decreto di beatificazione di due nuove sante, due sante vissute in tempi diversi e in condizioni molto diverse, ma ascese al cielo con la loro anima ricca di comunione con Dio. L’una è una regina, Maria Cristina di Savoia, nata nel 1812, figlia del re Vittorio Emanuele I e andata sposa a Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie. Maria Cristina visse alla corte di re, prima alla corte del padre e poi alla corte del marito, ma visse da santa in quelle corti, per nulla intaccata dal fasto, dal lusso, dalla vita frivola e non sempre morigerata della corte. Morì a ventitré anni, di parto, pochi giorni dopo aver dato alla luce il figlio Francesco. Morì chiamata dal suo popolo “la reginella santa”, per la sua intensa vita di preghiera e per la sua carità straordinaria verso i bisognosi.

L’altra beata è Maria Bolognesi, una donna nata in provincia di Rovigo nel 1924 e morta nel 1980. Era di bassa condizione sociale, proveniente da una famiglia molto povera. In sogno le parve di ricevere da Gesù un anello con cinque rubini, e capì che avrebbe dovuto molto soffrire. Ebbe infatti molto da soffrire, in unione alle cinque piaghe del Crocifisso, che sentiva rivivere in sé. Attraversò anche un periodo di possessione demoniaca, ma tutto offrì a Dio per la salvezza dei peccatori e del mondo. Queste sante ascesero al cielo con le loro anime ricche di comunione con Dio. E anche il loro corpo un giorno le seguirà nella gloria.

L’ascensione attende anche noi. La comunione che viviamo ora quaggiù con il Signore farà la nostra ascensione. Gesù, asceso al cielo, ha aperto la strada perché possiamo anche noi ascendere al cielo. La lettera agli Ebrei ci ha detto che Gesù ha penetrato i cieli fino ad arrivare al cospetto di Dio, e che lì, al cospetto di Dio, prega e intercede per noi perché possiamo arrivare anche noi là dove è lui, ascesi al cielo anche noi; méta il Padre.

Siamo fatti per il cielo; questa terra non è per noi la terra per sempre; siamo fatti per il cielo, siamo fatti per Dio, siamo fatti per ascendere fino a lui. E vi ascendiamo ogni giorno un po’, ogni giorno un po’ di più, nella misura che ogni giorno cresciamo un po’di più nella comunione con Dio, nella misura che ogni giorno diventiamo di più “uno” con lui.

Don Giovanni Unterberger

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