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(Gn 14,18-20; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11b-17)
Duomo di Belluno, 23 giugno 2019
Papa Benedetto XVI nel 1999, quand’era ancora cardinale, al Sinodo dei vescovi dell’Asia pronunciò una frase in se stessa brevissima, ma di una concentrazione e di una portata teologica straordinaria; disse: “L’Eucaristia è l’unica struttura della Chiesa essenziale e necessaria”. Oggi, festa del ‘Corpus Domini, noi celebriamo l’Eucaristia.
Perché -ci chiediamo- e in che senso, l’Eucaristia è l’unica struttura della Chiesa essenziale e necessaria? La Chiesa ha in sé varie strutture, ad esempio il Collegio dei vescovi, il Presbiterio, cioè il gruppo dei sacerdoti di una diocesi; il Consiglio pastorale diocesano, il Consiglio pastorale parrocchiale; gli Ordini religiosi, i Movimenti; la Caritas, le varie Congregazioni della Curia romana…; ma la struttura portante e sorgente di tutte le strutture della Chiesa è l’Eucaristia.
Infatti, cos’è la Chiesa? La Chiesa è il corpo mistico di Cristo, il corpo ‘misterioso’ di lui; è Cristo con noi sue membra. Ora, Cristo-capo fa arrivare e fa fluire in tutte le membra, cioè in tutto il corpo della Chiesa, la propria vita, ciò che lui è. La Chiesa non avrebbe in sé alcuna struttura, anzi neppure esisterebbe, senza Cristo, senza l’Eucaristia. E’ dall’Eucaristia, Cristo vivo, vero e reale, che la Chiesa trae esistenza e vita, e può anche esprimersi, quindi, in strutture.
Ecco, a questo punto, la grande provocazione e il grande insegnamento che ci viene dall’affermazione di papa Benedetto: a quale struttura della Chiesa noi diamo la maggiore importanza? quale curiamo di più? quale di più stimiamo? Certamente dobbiamo avere a cuore tutte le strutture buone e legittime in cui la Chiesa si organizza, ma la struttura delle strutture da amare, da coltivare, da approfondire, in cui immergerci e da cui lasciarsi plasmare è l’Eucaristia.
La Chiesa non è un’organizzazione come tutte le organizzazioni del mondo; e sbaglierebbe la Chiesa se desse grande importanza, grande tempo, energie e impegno alla cura delle proprie strutture e poco al culto dell’Eucaristia, all’approfondimento del Mistero eucaristico, alla celebrazione e all’adorazione di essa, a fare sì che ciò che l’Eucaristia è diventi l’anima, l’essenza, la forma plasmante ogni struttura; plasmante la Chiesa intera, e la vita di ogni singolo fedele.
L’Eucaristia, che è il Cristo datosi in sacrificio per la salvezza del mondo, deve ‘strutturare’ la vita del credente, rendendolo capace di dono di sé; e ‘strutturare’ ogni struttura della Chiesa, così che non sia dominio e potere, ma servizio e amore. L’Eucaristia, che è il Cristo morto e risorto, deve ‘strutturare’ il fedele nel senso di farlo morire al peccato e fargli vivere la vita nuova, la vita di Cristo, assimilandolo sempre di più al Risorto; e deve ‘strutturare’ ogni struttura della Chiesa perché si purifichi da ogni scoria umana e diventi sempre più autentico strumento del Regno.
La vita eucaristica, cioè la vita che guarda all’Eucaristia e cerca e si sforza di divenire sempre più conforme ad essa, è il grande impegno cui attendere e in cui mettere ogni energia. Una vita eucaristica, e una Chiesa eucaristica, infatti, sono la vera ‘struttura’ sognata da Cristo per la salvezza del mondo. E’ la sfida per noi.
don Giovanni Unterberger