8^ del Natale

Pieter Paul Rubens – Circoncisione di Gesù – 1605

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(Tit 2,11-15 ;   Lc 2,21)

Domenica 1 gennaio 2023, risalente al1 gennaio 2014

Anche Gesù, com’era uso presso il popolo di Israele, e come è uso tuttora presso gli Ebrei della stretta osservanza, fu circonciso l’ottavo giorno dalla nascita, in obbedienza alla legge di Mosè. La circoncisione era il rito che aggregava il bambino al popolo dell’alleanza, lo faceva membro del popolo della salvezza.

San Paolo, nella prima lettura ci ha detto: “E’ apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, Gesù Cristo, nostro salvatore; egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone”.

Gesù è la nostra circoncisione. Egli, stringendoci a sé, stringendo a sé, con l’incarnazione, tutta l’umanità, ci ha fatti appartenere al nuovo popolo dell’alleanza, ci ha fatti vero popolo salvato, circonciso non nella carne ma nello spirito.

La circoncisione comportava spargimento di sangue, e san Basilio magno commenta: “Quelle gocce di sangue che Gesù versò quel giorno erano preludio del sangue che avrebbe poi versato sulla croce per lavare i peccati del mondo e liberarci dalla nostra condanna; è per questo che, con la circoncisione del Signore, noi commemoriamo il mistero completo della nostra redenzione”.

E’ come se san Basilio volesse mettere al riparo i cristiani da una visione troppo poetica e sentimentale del Natale. “Non lasciatevi prendere dal ‘tutto bello’ che si può provare davanti a un bambino appena nato  -sembra dire san Basilio-  sì, è giusto provare gioia, contentezza, tenerezza davanti a Gesù Bambino venuto tra noi, ma non dimentichiamo il suo destino, ciò a cui egli dovrà andare incontro: sarà un destino di sofferenza e di sangue; egli morirà in croce”. La culla della mangiatoia in cui fu deposto Gesù, nelle icone dei nostri fratelli d’Oriente, ha la forma di una tomba, richiamo alla tomba in cui Gesù sarebbe stato deposto dopo essere stato staccato dalla croce. Gesù, nostra circoncisione, ci ha fatto popolo puro, salvato, appartenente a Dio, a prezzo di sangue. Il sangue della circoncisione ne è l’inizio e il segno.

L’autore della lettera agli Ebrei, nella sua esortazione ai cristiani perché si mantenessero fedeli a Cristo e al suo Vangelo, senza ricadere nella mentalità e nello stile di vita del mondo, li apostrofa così: “Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato” (Ebr 12,4). Dobbiamo lottare fino al sangue, dobbiamo contrastare il peccato con una lotta senza quartiere che non conosce lentezze, stanchezze, compromessi.

Gesù, nascendo si è messo completamente nelle nostre mani; noi dobbiamo metterci totalmente dentro le esigenze del suo Vangelo. La sua nascita fu ben presto segnata dal sangue della circoncisione; anche la nostra circoncisione, la circoncisione del nostro cuore e della nostra vita, può costarci sangue; ma sarà il sacrificio più salutare e più santo, perché ci farà popolo di Dio, appartenenti al popolo salvato da lui.

don Giovanni Unterberger

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