Guardate a Lui e sarete raggianti

“Guardate a Lui e sarete raggianti” (Sal 34,6) è lo stesso che dire “Guardate a Dio e sarete felici, sarete pieni di gioia”. Ogni volta che recito il salmo trentaquattro e mi imbatto in questo suo versetto, mi nasce in cuore una domanda, una domanda che ha il sapore di un esame di coscienza e insieme il sapore dell’invito a guardare dalla parte giusta. ‘Don Giovanni -mi viene da chiedermi- dove stai guardando? Stai guardando là, dove ha senso che tu guardi? A Lui, che è la tua vera gioia?’ Sono tante le direzioni in cui devo guardare: me stesso, la mia giornata, i miei impegni, i miei doveri, le persone che ho accanto, la comunità che sono chiamato a servire, i poveri, i bisognosi. Sono tutte direzioni, queste, in cui devo guardare; ma non devo dimenticarne una: la direzione ‘Dio’. “Guardate a Lui e sarete raggianti”.

Il mio cuore cerca la gioia; come ogni cuore umano il mio cuore cerca la felicità; ma dove la troverà, il mio cuore, la felicità piena e perfetta? “Ci hai fatti per te, Signore e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”, dice sant’Agostino. Molte sono le cose che possono dare gioia; molte le persone che possono allietare il cuore; molti i successi che possono dare senso di appagamento e di pienezza, ma tutto è limitato, tutto è rinchiuso dentro il tempo e lo spazio, tutto mostra una profonda incapacità di dare pienezza di gioia al cuore dell’uomo, che ha sete di gioia infinita.

“Guardate a Lui e sarete raggianti”. Dio è bellezza; Dio è bontà; Dio è verità. Dio è la bellezza in persona, è la bontà per essenza, è la verità senza ombra. Dio è l’infinita risposta al cuore dell’uomo. Guardando a Lui si è felici. Egli ama di un amore grande, tenero, misericordioso, fedele, che sempre accoglie, che mai giudica, mai condanna, mai scarta e colpisce; solo salva. Guardando a Lui si è contenti. “Io sono senza misura contento di Dio; una meraviglia!”, scrisse il Vescovo di Belluno-Feltre Vincenzo Savio nel suo testamento spirituale a pochi giorni dalla morte.

Di tanto in tanto trovo utile al mio spirito recitare le ‘Lodi di Dio altissimo’ scritte da san Francesco d’Assisi. Sono una specie di litania che mi aiutano a guardare a Dio con gioia, e mi fanno ‘raggiante’. Eccole:

Tu sei Re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.

Tu sei trino e uno, Signore Dio degli dèi.

Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore vivo e vero.

Tu sei amore e carità.

Tu sei sapienza, Tu sei umiltà, Tu sei pazienza.

Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, tu sei quiete.

Tu sei gaudio e letizia.

Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia, Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.

Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore.

Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio. Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.

Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

“Guardate a Lui e sarete raggianti”. Davvero il guardare al Signore ci fa bene, ci rende sereni, ci consola e medica il cuore, ci fa fiduciosi, sapienti, ci infonde gioia. Con lo sguardo rivolto a Lui saremo capaci di guardare in modo nuovo e diverso in tutte le altre direzioni, e saremo a nostra volta portatori di gioia ai fratelli sofferenti, che sono nel pianto e hanno bisogno di essere consolati. Li aiuteremo a guardare anche loro al Signore.

 

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