Domenica di Passione (forma straordinaria)

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(Ebr 9,11-15;   Gv 8,46-59)

Belluno, chiesa di s. Pietro, 18 marzo 2018

 

Il santo tempo della quaresima è giunto alla stretta finale. Con oggi iniziano le sue ultime due settimane, dette ‘Tempo di passione’. Domenica prossima inizierà la Settimana santa, con la domenica delle palme, la benedizione dell’olivo, e il canto del ‘Passio’.

La liturgia oggi presenta alcune particolarità nella Messa, particolarità che accentuano lo spirito penitenziale tipico e proprio della quaresima. Come avrete notato, nelle preghiere ai piedi dell’altare è stato omesso il salmo ‘Judica me, Deus’; l’Asperges e l’Introito non hanno avuto il ‘Gloria Patri’; il prefazio non sarà quello della quaresima, ma sarà un prefazio proprio, del Tempo di passione. Inoltre le immagini dei crocifissi oggi sono velate, e lo resteranno fino al Venerdì Santo; non solo l’ immagine del crocifisso dell’altare maggiore, ma anche dei crocifissi degli altari laterali. Tutti i crocifissi della chiesa sono velati, e nascondono la figura di Gesù. Il senso di questo segno (abbiamo bisogno di segni) è quello di farci desiderare il Signore.  Quando il volto di una persona amata ci viene tolto dalla vista, ci viene da cercarla di più, di desiderarla di più. La Chiesa anche in questo modo ci ravviva in cuore l’amore al Signore.

Questo segno trova spunto e ispirazione dal Vangelo che abbiamo ora ascoltato, dalle sue ultime parole: “Allora raccolsero pietre per scagliargliele contro, ma Gesù si nascose e uscì dal tempio”. Tutto il brano di Vangelo è un duro e serrato confronto tra i Giudei e Gesù; chiamarlo ‘confronto’ è dire poco, perché da una parte Gesù afferma di essere Dio (afferma di avere parole che, se osservate, preservano dalla perdizione eterna; afferma di esistere prima di Abramo; e, in quanto Dio, esisteva davvero prima di Abramo, benché, in quanto uomo, fosse venuto molto tempo dopo di lui); e dall’altra parte i Giudei lo contestano in pieno, lo dichiarano addirittura indemoniato, gli si oppongono con tutte le forze, e raccolgono pietre per lapidarlo. Fu, quello, un terribile scontro! Gesù -dice il Vangelo- “si nascose e uscì dal tempio”. Più tardi si farà trovare di nuovo, e accetterà di farsi crocifiggere.

Il dramma dell’uomo è quello di opporsi a Cristo, di rifiutarlo, di combatterlo. Rifiuto di Cristo è ogni peccato; il peccato, anche leggero, ci nasconde Cristo, ce lo vela; Gesù è come costretto ad andarsene. La Chiesa, velando in questo tempo di Passione i crocifissi, vuole richiamarci proprio questo: ‘O uomo, i tuoi peccati ti velano Cristo, te lo nascondono alla mente e al cuore; togli via ogni velo, evita ogni peccato, e vedrai il Signore! Addirittura il tuo peccato, che ti vela il Signore, sia per te occasione e motivo per desiderarlo di più, per andare da lui con più forza; egli è buono, è misericordioso, ti vuole bene, ti aspetta, ti desidera! Egli è pronto a morire per te; è morto per te! Togli anche il velo della vergogna davanti a lui, del sentirti tanto ingrato nei suoi confronti per tutto il bene che ti vuole; il velo del dubbio che lui ti perdoni e ti sorrida ancora, e ti dica: Io son quello di sempre; sono quello di sempre!’.

Desideriamo il suo volto, desideriamo il suo cuore, desideriamo il suo amore! Dietro quel velo, che ci nasconde il Signore, c’è un Signore crocifisso, non c’è un giudice che condanna, non  uno che accusa e che rimprovera; c’è amore, solo amare! C’è l’amore di un Dio che si è lasciato inchiodare in croce per nostro amore.

don Giovanni Unterberger

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