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(Gc 1,17-21; Gv 16,5-14)
Belluno, chiesa di san Pietro, 19 maggio 2019
Uno dei bisogni che l’uomo sente, e in maniera forte, è quello di essere rassicurato. L’insicurezza fa parte del cammino e dell’esperienza umana: anche le persone più forti, più dotate e più favorite dalle circostanze provano, in certi momenti, incertezza e insicurezza. Siamo tutti deboli e fragili.
Gesù, quella sera, nel cenacolo, alla vigilia della sua dipartita dagli apostoli, volle confortarli e rassicurarli. Fece loro una promessa: vi manderò il Paraclito.
Le promesse di Gesù sono la vera rassicurazione del cuore dell’uomo. Sì, ci sono nella società compagnie di assicurazione, forme e strutture che vogliono essere riparo a situazioni di precarietà, di disagio, di pericolo, di danni subìti -e sono cosa buona- ma non sono esaustive del bisogno del cuore umano; il cuore umano ha una profondità tale che nessuna assicurazione materiale riesce a coprire.
Dio, la sua parola, la sua parola incarnata che è Gesù; le promesse di Dio e di Gesù, sono la vera rassicurazione del cuore dell’uomo. E quanto grandi sono le promesse del Signore! Perché non farne memoria? Perché non porle a luce sul cammino della vita?
“Ti ho amato di amore eterno, e per questo ti sarò sempre fedele”, dice il Signore (Gr 31.3).
“Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace” (Is 54,10).
“Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; esse sono rinnovate ogni mattina: grande è la sua fedeltà” (Lam 3,22).
“Ascoltatemi, voi, portati da me fin dal seno materno, sorretti fin dalla nascita. Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Come ho già fatto, così io vi sosterrò, vi porterò e vi salverò” (Is 46,3-4).
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
“I capelli del vostro capo sono tutti contati; nemmeno uno perirà” (Mt 10,39; Lc 21,18),
“Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is 1,18).
“Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati; non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori” (Mt 9,2. 13).
“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi” (Ez 36,26-27).
“Occhio mai non vide, né orecchio mai udì, né mai entrò in cuore d’uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano” (1Cor 2,9).
“Io farò nuove tutte le cose; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno; io vi risusciterò nell’ultimo giorno” (Ap 21,4-5; Gv 6,54).
“Io sono il buon pastore” (Gv 10,11).
Ecco le promesse del Signore, alcune delle sue promesse; esse danno sicurezza al cuore. Sono state fatte nel passato, e la fede, ricordandole, fa memoria del passato, “ma -dice l’enciclica ‘Lumen fidei’ scritta a due mani da papa Benedetto XVI e papa Francesco- la fede non resta fissa nel passato. Essendo fede in delle promesse, essa diventa capace di aprire al futuro, di illuminare i passi lungo la via. Quanto è pronunciato dal Dio fedele diventa quanto di più sicuro e incrollabile possa esistere. La fede accoglie questa Parola come roccia sicura sulla quale si può costruire con solide fondamenta” (Lumen fidei, nn. 9-10).
Ricordiamo le promesse del Signore! E’ inimmaginabile quanta sicurezza ci posano dare, quanta forza nel cammino, quanta consolazione nelle sofferenze, quanta speranza nei momenti bui e faticosi della vita!
don Giovanni Unterberger