Domenica di Pasqua

Beato Angelico – Angelo annuncia la resurrezione di Gesù Cristo alle pie donne -1438-1440 ca

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(At 10,34a. 37-43;   Col 3,1-4;   Gv 20,1-9)

12 aprile 2020

“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”, sono le parole che si sentirono dire le donne, impaurite, presso il sepolcro di Gesù il mattino di pasqua, da due angeli in vesti sfolgoranti (cfr Lc 24,5-6). ‘Se non è qui -si saranno chieste quelle donne- allora dov’è? E’vivo? Come è possibile? Eppure, è vero, qui nella tomba non c’è…’. Tornando dal sepolcro in città, lungo il percorso, esse se lo videro comparire davanti, e prostratesi lo adorarono (cfr Mt 28,9-10). Se lo videro apparire davanti gli apostoli nel cenacolo senza Tommaso, e poi con Tommaso (cfr Gv 20,19; Gv 20,26), i due discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,15), gli apostoli su lago (cfr Gv 21,4). Gesù era dove erano i suoi!

La loro gioia fu immensa: il Maestro era tornato in vita, colui che aveva dato senso alle loro  esistenze e aveva fatto battere in modo nuovo il loro cuore, era di nuovo vivo! Ed era con loro. Era accaduto qualcosa di grande, di inaudito e insperato! Dunque egli era davvero il vincitore del male, della cattiveria degli uomini e perfino della morte; era davvero il Figlio di Dio!

Ma un’obiezione e una domanda insidiosa sorgeva loro nel cuore, quasi a turbare quella gioia: erano davvero cambiate le cose? Pilato continuava ad essere il procuratore che, in nome dell’imperatore di Roma, teneva in soggezione Israele; il sinedrio continuava ad esercitare il suo potere religioso sul popolo  in aperto e totale contrasto con la dottrina di Gesù; la gente era quella di sempre, dell’anno prima, di tre giorni prima…; dove stava la novità della risurrezione? Il cambiamento che avrebbe dovuto portare?

Tra le varie apparizioni del Risorto, una in particolare -forse la più dolce e la più commovente- può dare risposta a tale domanda: l’apparizione alla Maddalena. Maria Maddalena il giorno dopo il sabato si era recata al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio -dice il Vangelo di Giovanni (Gv 20,1)-, spinta da un grande amore per Gesù che l’aveva guarita, sanata, liberata da sette demoni (cfr Lc 8,2). Ed era lì, in pianto, davanti alla tomba vuota, con un terribile pensiero nella mente: qualcuno aveva rubato il Signore? Vide un uomo e gli chiese: “Hai forse portato via tu Gesù? dimmelo, che vado a prenderlo” Cfr Gv 20,15). L’aveva scambiato per il giardiniere; e quel giardiniere la chiamò per nome: “Maria!”, le disse; era Gesù risorto! e Maria gli si gettò ai piedi e lo abbracciò.

La Maddalena non fu più la stessa: da donna smarrita e in lacrime divenne donna piena di gioia e di esultanza, da inchiodata ad un sepolcro divenne missionaria e annunciatrice di Cristo risorto: corse dagli apostoli a dire: “Ho visto il Signore!”. La Maddalena fu donna nuova; Gesù risorto l’aveva cambiata, le aveva dato qualcosa che non aveva prima. Anche gli apostoli, una volta visto il Risorto, divennero persone nuove: da incerti e paurosi, coraggiosi e sicuri.  Sarebbero andati a portare il Vangelo in tutto il mondo, fino a dare la vita per il Signore.

Questa è la Pasqua, questo è il frutto della Risurrezione. Ogni uomo che si apre a Cristo e si lascia incontrare da lui, viene rinnovato. La risurrezione di Cristo non cambia automaticamente le cose; cambia i cuori che accolgono l’incontro col Risorto, si lasciano chiamare per nome e gli aprono la vita.

E’ suggestivo che Gesù risorto sia apparso a Maria Maddalena sotto le sembianze di un giardiniere. Perché sotto quelle sembianze? Forse per dirci che egli vuole essere il lavoratore del giardino che siamo ciascuno di noi, e che egli vuole coltivare il nostro cuore, la nostra vita, così da renderla un qualcosa di bello, di profumato, di ricco dei fiori più rari, cioè di ogni più bella virtù. L’energia del Risorto, divino giardiniere, è grande, è straordinaria; se noi lo lasciamo lavorare sperimenteremo davvero la forza della Risurrezione, e risorgeremo anche noi: dai nostri difetti, dai nostri vizi, dai nostri peccati, e saremo fatti nuove creature.

Il mondo dal Risorto sarà rinnovato, solo che non gli opponga ostinatamente resistenza.

don Giovanni Unterberger

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