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(Ap 21,2-5; Lc 19,1-10)
Belluno, chiesa di san Pietro, 2 agosto 2020
La prima domenica d’agosto dell’anno 1326 veniva consacrata questa chiesa, in stile gotico nella sua forma originaria, ristrutturata, poi, attorno al 1750 nella forma attuale. Questo luogo venne riservato al culto e fatto diventare casa di Dio, e casa del popolo credente, riunito alla presenza del Signore. Qui, come del resto in ogni chiesa, si respira Dio; luogo particolare, differente e diverso da ogni altro luogo del vivere umano.
I suoi fondatori la vollero orientata ad est, rivolta verso il sorgere del sole; sole, simbolo di Cristo, sorgente di luce sul mondo. E la vollero posizionata a nord rispetto ai chiostri e al convento dei frati; nord, punto dell’orizzonte in cui il sole non arriva mai nel suo giro, e che quindi è simbolo delle tenebre e de male. In questo modo essa doveva simbolicamente costituire, per la comunità religiosa, un baluardo e una difesa, da parte di Dio, dalle insidie del nemico, il diavolo, che opera nelle tenebre.
La chiesa in muratura, per la sua particolare orientazione e ubicazione, è segno di ciò che deve compiersi e realizzarsi ogni volta che veniamo in essa a pregare. Rivolta ad est, verso oriente, essa invita ed aiuta noi fedeli, che varchiamo la sua soglia, ad orientare verso il Signore la nostra vita. E’ facile vivere ‘disorientati’, cioè rivolti di continuo verso punti diversi, tirati qua e là da richiami, sollecitazioni e attrattive che ci spingono verso direzioni l’una lontana dall’altra, talvolta perfino contraddittorie; e noi perdiamo il cento della nostra vita, il centro di noi stessi; cadiamo in confusione, e non capiamo quasi più dove siamo diretti i nostri passi; abbiamo bisogno di ritrovare l’orientamento.
Il venire qui ci orienta, ci ri-orienta; ci fa trovare Dio che è la luce, Cristo che è il sole, e noi riprendiamo la direzione giusta: nei problemi quotidiani, nella fatica del vivere, nelle gioie e nei dolori, nelle preoccupazioni e nel sollievo. La direzione giusta!
Questa chiesa, poi, ubicata simbolicamente a difesa dalle incursioni di Satana, ci rinforza contro il nemico. Qui noi troviamo le armi, gli aiuti per il combattimento contro di lui. Qui noi ascoltiamo la Parola di Dio, Parola che lo mette in fuga; qui noi ci cibiamo del Corpo del Signore, nutrimento che ci rafforza; qui noi confermiamo e alimentiamo la nostra fede, aiutati e sostenuti dalla fede dei fratelli convenuti insieme nello stesso luogo a lodare e a pregare il Signore. Quanto saremmo indifesi da Satana, e in balia delle sue arti, se non venissimo qui, o in una chiesa, ogni domenica a pregare, e anche più spesso che la domenica! Saremmo facilmente vinti.
Ringraziamo gli antichi, che hanno voluto questa chiesa, e ringraziamo tutti coloro che lungo i secoli hanno voluto le numerose chiese esistenti nel mondo; esse sono segno e testimonianza della loro fede, fede che è giunta fino a noi e che da essi ci è stata trasmessa. Vogliamo vivere di fede e nella fede; vogliamo vivere orientati a Dio, cioè al vero e al bene; orientati alla meta definitiva a cui dobbiamo arrivare, il paradiso, per essere salvi per sempre.
don Giovanni Unterberger