Coscienza

“La ringrazio, Padre, Lei mi ha tolto un grosso peso dalla coscienza!” Quante volte mi sono sentito dire queste parole da persone accostatesi al mio confessionale; persone che da molto tempo non si accostavano al Sacramento della Penitenza, e che, fatta la Confessione, si sono sentite di poter di nuovo ‘respirare’!

Sono molti e di vario tipo i pesi che gravano sull’animo dell’uomo: preoccupazioni, paure, affanni, torti, abbandoni, delusioni, insuccessi…, ma il peso maggiore, quello più greve e più ‘pesante’, è il peso del peccato. Da tale peso l’uomo non riesce a liberarsi da sé, né c’è altro uomo al mondo che lo possa fare. Solo Dio può liberare l’uomo dal peso del peccato, ed Egli lo vuole fare con tutto Se stesso; ha, per questo, seminato l’umanità di persone, i Suoi ministri, ai quali ha partecipato il Suo stesso potere.

Inginocchiarsi davanti a un sacerdote, e dire: “Padre, ho peccato”; aprire il cuore e mettere, attraverso di lui, nelle mani e nel cuore di Dio le proprie colpe, le proprie povertà, le proprie miserie, sicuri di trovare, nel sacerdote (anch’egli peccatore) e in Dio, solo comprensione, accoglienza, misericordia e perdono, rinnova l’uomo, lo trasforma e lo restituisce alla serenità, alla pace e alla gioia.

Quante volte nell’Antico Testamento Dio ha invitato l’uomo alla riconciliazione, offrendogli il perdono! “Ritorna, Israele, ribelle, dice il Signore. Non ti mostrerò la faccia sdegnata, perché io sono pietoso” (Gr 3,12); “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana” (Is 1,18); e il profeta Michea scrive: “Qual Dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato, che non serba per sempre l’ira, ma si compiace d’usar misericordia? Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati” (Mi 7,18-19).

Anche Gesù perdonava: “Coraggio, figliolo, – disse Gesù al paralitico di Cafarnao – ti sono rimessi i tuoi peccati. Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina” (Mt 9,1-8); e all’adultera disse; “Non ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,11).

Gesù istituì il Sacramento della Riconciliazione la sera di Pasqua, apparendo, risorto, ai suoi apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi” (Gv 20,22-23). In un giorno di festa, qual era la Pasqua, non si poteva che fare dei doni, che dare cose buone… Il sacramento della Riconciliazione è dono e cosa buonissima; ci fa risorgere, ci toglie ogni peso dalla coscienza!

don Giovanni Unterberger

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