Festa della Madonna del Rosario

Michelangelo Merisi da Caravaggio – Madonna del Rosario – 1605

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(Lc 1,26-38)

risalente al 7 ottobre 2011

“Eccomi”, rispose Maria all’angelo Gabriele.  “Eccomi”, “hinenì” ( הִנְנְי ) in ebraico.

L’ “eccomi” risuona più volte nella Bibbia, e in momenti sempre importanti e decisivi per la storia della salvezza.

Tutti ricordiamo l’ “eccomi” di Samuele, che di notte rispose “eccomi, הִנְנְי , al Signore che lo chiamava. Era quello un momento delicato della storia di Israele. Israele era pressato dalle mire espansionistiche dei Filistei che continuavano a muovergli guerra. Uniche autorità e guide spirituali in mezzo al popolo erano i sacerdoti del santuario di Silo, Eli e i suoi due figli Pincas e Cofni. Ma Eli era vecchio, e Pincas e Cofni esercitavano il sacerdozio solo per lucro, e si univano a donne in rapporti illegittimi e lussuriosi. Il Signore aveva bisogno di una nuova persona, aveva bisogno di un profeta, di una persona che potesse prendere in mano le sorti del popolo e portarlo a salvezza. E chiamò Samuele; Samuele rispose  הִנְנְי , “eccomi”; gli rispose: sono pronto, sono a tua disposizione, sono qui. Sappiamo: Samuele prese in mano le sorti del popolo, unse re Saul, unse re Davide, e Israele conobbe un’era nuova di prosperità.

L’ “eccomi” di Maria risuonò in un momento ancora più importante per la storia della salvezza. Era arrivata la pienezza dei tempi, e il Cielo voleva scendere sulla terra; Dio bussò al cuore di una ragazza, e quella ragazza gli aprì la mente, il cuore e il grembo, e disse  הִנְנְי . “eccomi”.  Che cosa sarebbe accaduto se Maria avesse detto di no? Dio avrebbe dovuto cercare un’altra donna, avrebbe dovuto cercare finchè una donna gli avesse detto: “sì, eccomi”; perché solo nella libertà della creatura si può avverare e realizzare la salvezza di Dio.

C’è un altro “eccomi” di capitale importanza per la storia della salvezza, ed è quello di Cristo. La lettera agli Ebrei dice: “Entrando nel mondo Cristo disse: Tu, Padre, non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato: allora io dissi “eccomi”, הִנְנְי , io vengo, o Dio, per fare la tua volontà” (Ebr 10,5-7). Questo “eccomi” fu salvezza; fu la restaurazione dell’uomo e del mondo.

L’ “eccomi di Cristo”, icona di Dio, ci dice e ci rivela che Dio stesso è “eccomi”. Nel libro del profeta Isaia Dio aveva detto di sè: “Il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno chi sono, e che io dicevo: “eccomi”, הִנְנְי . Dio stesso è un “eccomi”; un “eccomi” verso l’uomo.

L’ “eccomi” dunque è il motore della storia della salvezza. La vera storia è fatta dagli “eccomi”. Non dal potere, non dall’avere, non dal sapere, non dal piacere, non dall’organizzare, non dall’agitarsi e dal fare; ma dagli “eccomi”. E tutto il giorno noi possiamo essere un “eccomi”. Un “eccomi” di fronte ad ogni azione, ad ogni impegno, ad ogni evenienza che ci si para davanti, di fronte ad ogni richiesta che ci viene fatta; così come ci viene fatta. Quante volte forse non siamo desti davanti al momento che viviamo, e lo viviamo come trascinati da un volano, il volano dell’abitudine, della distrazione, della superficialità, della monotonia, e non ci viene da dire “eccomi”, accolgo, faccio mio, dico di “sì” a questa cosa, a questo impegno, a questo momento di vita, e lo vivo! E quante volte vorremmo che l’ “eccomi” non ci costasse, fosse indolore e non ci facesse soffrire. La fatica dell’ “eccomi” alle volte ci fa dire di “no”.

San Paolo, parlando di Gesù, dice che in lui non ci fu il “sì” e il “no”, ci fu soltanto il “sì” (2Cor 1,19). E anche in Maria ci fu soltanto il “sì”. Ella è l’immacolata, la piena di grazia, la fedele sempre, dal primo istante di vita fino al Calvario, fino alla morte del Figlio, e fino alla sua propria morte.

In questo giorno in cui noi la celebriamo e la onoriamo, in questa festa che fa memoria della vittoria della Cristianità ottenuta a Lepanto contro l’avanzata musulmana per la preghiera rivolta a lei, noi le chiediamo che aiuti anche noi, oggi, nelle nostre Lepanto. Lepanto è per noi ogni volta che dobbiamo dire “eccomi”; è battaglia, può essere battaglia il nostro “sì” da dire, ma che ella ci aiuti a pronunciarlo, in modo che anche in noi e nella nostra vita, per quanto possibile, a somiglianza della vita sua e di quella di Cristo, ci sia un continuo e fedele “eccomi”, un continuo e fedele “sì”. Per la vera storia del mondo.

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