24^ domenica dopo Pentecoste

Henri Julien Félix Rousseau – Paesaggio esotico con Leone e Leonessa in Africa – 1910 ca

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(Col 3,12-17;  Mt 13,24-30)

Domenica 14 novembre 2021, risalente al 11 novembre 2012

Dovette essere una brutta sorpresa per i servi del padrone del campo di cui ci ha raccontato la parabola, constatare che, assieme al grano, nel campo c’era anche della zizzania. Il loro cuore si agitò e si preoccupò, tanto che subito avvertirono il padrone del campo e gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?” Essi avevano in mente già la soluzione, suggerita dall’incapacità di sopportare la presenza di quella mala pianta, suggerita dal timore che quella mala pianta compromettesse la crescita del grano, e quindi il raccolto. Quei servi avevano perso la pace del cuore. Il padrone del campo invece si rivelò molto tranquillo e sereno, e disse: “lasciate che grano e zizzania crescano fino alla mietitura; poi io provvederò”.

L’animo dell’uomo è tante volte messo sossopra dalla preoccupazione e dalla agitazione. Sono innumerevoli le cose, i fatti gli avvenimenti che gli vorrebbero togliere la pace. La pace del cuore è tanto a rischio e tanto insidiata. Quante cose ogni giorno ci mettono in ansia!

San Paolo, nella prima lettura, ci ha detto: “La pace di Cristo regni nei vostri cuori”, e non poteva farci augurio migliore, non poteva farci augurio più bello, perché la pace del cuore è il bene massimo che possiamo avere e di cui possiamo godere. Gesù ce l’ha promesso: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace.  Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia tentato il vostro cuore e non abbiate timore” (Gv 14,27). Non è come la pace che dà il mondo, la mia pace, – dice Gesù – la pace che io do a voi“. La pace che dà il mondo è la pace di quando tutto va bene, di quando non si hanno problemi, di quando le cose vanno secondo i propri desideri e i propri progetti, senza nulla che disturbi. Ma una pace così è davvero possibile? è realista? è’ pensabile? 

La pace che ci dà Gesù è una pace anche nelle difficoltà, nella fatica, nelle contrarietà, nella sventura. E’ la “sua” pace. Gesù dice: “Vi do la mia pace“. La pace di Gesù è la pace di una persona che era nella pace anche poche ore prima di essere messa a morte, messa in croce, trattata nel modo più ingiusto di questo mondo, con somma menzogna e con estrema violenza; e Gesù sapeva che sarebbe stato eliminato così. Tuttavia il suo cuore era nella pace, tanto da poter dire: “Vi do la mia pace“. Quale pace grande quella di Gesù!

Di questa pace abbiamo bisogno. Ma come averla? Il segreto è sempre lo stesso, quello a cui ci rifacciamo di continuo, quello a cui ci richiamiamo sempre ogni volta che parliamo di qualche cosa buona in campo spirituale da avere, da conquistare; il segreto è vivere uniti a Gesù. E’ lui che ci dà la pace; da lui possiamo ricevere la “sua” pace.

Egli ce la dà attraverso la nostra adesione alla sua parola, che dice: “Non abbiate paura, il Padre ha cura di voi; perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati (Mt 10,30), e neppure uno di essi perirà” (Lc 21,18). “Non preoccupatevi e non affannatevi per il domani, il Padre vostro celeste sa di che cosa avete bisogno e provvederà” (Mt 6,32). “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). “Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me, non sia turbato il vostro cuore” (Gv 14,1). “Vi basta la mia grazia” (2Cor 12,9).

Aderendo a queste parole il nostro cuore sarà nella pace e nulla più ci spaventerà. Non ci spaventerà il male del mondo: “Io ho vinto il mondo“, ha detto Gesù (Gv 16,13); non ci spaventeranno il male e le debolezze della Chiesa: “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18); la Chiesa è la sposa di Cristo, che Cristo continuamente purifica e nutre per renderla “gloriosa, senza macchia e senza ruga, santa e immacolata” (Ef 5,27). Non avremo paura del futuro, perchè il futuro è nelle mani di Dio, di un Dio buono; non ci lasceremo avvilire dai nostri limiti, difetti e peccati, perchè Dio è infinitamente misericordioso; non ci dispereremo per il poco amore a Dio di persone a noi care, perchè esse sono nel cuore di Dio, infinitamente amate da lui, che è onnipotenza, e che sa farsi strada nel cuore delle persone, come si è fatto strada nel nostro cuore.

La pace di Cristo regni nei nostri cuori, e noi saremo allora diffusori di pace, donatori di pace al mondo, che ha tanto bisogno di pace.

Pace a voi“, disse Gesù agli apostoli apparendo loro la sera di Pasqua (Gv 20,19), e continuamente Gesù dice anche a noi: “Pace a te, figlio mio, figlia mia; il tuo cuore sia nella pace, sia nella fiducia e nella speranza; io sono con te, il Salvatore”.

Don Giovanni Unterberger

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