Domenica in Albis 2015

(At 4,32-35;   1Gv 5,1-6;   Gv 20,19-31)

(1Gv 5,4-10;   Gv 20,19-31)

Duomo di Belluno e chiesa di s. Stefano,12 aprile 2015

 Che buono Gesù ad andare, appena risorto, a trovare i suoi amici, i suoi apostoli rinchiusi nel cenacolo! E che misericordioso e paziente  Gesù con Tommaso, nell’apparirgli apposta per lui, per aiutare la sua debole fede! Gesù è proprio buono, ci vuole proprio bene!

Con la sua passione, morte e risurrezione egli ci ha guadagnato doni immensi e preziosi, doni che hanno allietato il nostro cuore in tutta questa settimana e ci hanno dato speranza e respiro. Custodiamo tali doni! Custodiamoli nel cuore, e non lasciamoceli portare via! Non lasciamoceli portare via dalla nostra distrazione. La nostra mente li conservi, li tenga stretti, li approfondisca; e il nostro cuore li gusti, li assapori, se ne lasci inebriare. E non lasciamoceli portare via neppure da Satana, che è invidioso dei doni che Cristo ci ha fatto e ci ha guadagnato con il suo sangue; e vorrebbe che essi non agissero e non operassero in noi salvezza.

Custodiamo il dono della pace. Gesù, apparendo agli apostoli nel cenacolo, disse: “Pace a voi!”; lo disse tre volte. Abbiamo bisogno di pace, non della pace che dà il mondo, ma della pace che dà Gesù. E Gesù ci dà la sua pace; pace che deriva dalla sua presenza, presenza che rassicura, che calma la preoccupazione, che è certezza di salvezza. Conserviamo la pace; difendiamola da tutto ciò che vorrebbe portarcela via; ricorriamo e ritorniamo di continuo al “Principe della Pace” (Is 9,5), a Gesù risorto, che ce l’ha conquistata, e che ci dice: “Pace a voi!”; a Gesù che ci ridona di continuo la sua pace.

Custodiamo il dono del perdono. Gesù apparendo la sera di Pasqua disse agli apostoli: “ A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”. Ci sono stati perdonati i peccati, il sangue di Cristo ci ha lavati, ci ha purificati, ci ha resi bianchi, lindi, puliti. Possiamo stare al cospetto di Dio senza timore e senza paura. Custodiamo il dono del perdono! Ricordando di essere stati perdonati, conservando il pensiero stampato nella memoria che siamo stati perdonati, avremo il cuore pieno di gioia, pieno di riconoscenza; e non saremo più capaci di peccare! Il ricordo del perdono ricevuto sarà un antidoto potente contro ogni peccato. Come offendere ancora la mano che ci ha accarezzati? come colpire ancora il cuore che ci ha accolti in sé peccatori?

Custodiamo il dono dello Spirito Santo. Gesù apparendo nel cenacolo alitò sugli apostoli e disse: “Ricevete lo Spirito Santo”. Gesù risorto ha dato a tutti noi il suo spirito, lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci abita, e dal di dentro di noi vuole essere luce al nostro intelletto, forza alla nostra volontà, voce limpida della nostra coscienza. Lo Spirito Santo ci tiene inseriti in Gesù; ci difende da Satana; ci fa fratelli tra di noi, in comunione. Lo Spirito Santo, terza Persona della Santissima Trinità, è dono straordinariamente grande e prezioso. Senza lo Spirito Santo l’uomo cade nel male, è vittima dei pensieri e dei criteri mondani, e va verso la rovina. Conserviamo questo dono! Con una frequente preghiera e invocazione allo Spirito Santo; con la pratica del silenzio, e con lo sforzo di ascoltare, obbedienti, la sua voce.

Custodiamo il dono delle piaghe di Gesù. Gesù apparendo agli apostoli fece loro vedere le sue mani e i suoi piedi piagati. A Tommaso addirittura fece mettere la mano nella piaga del suo fianco. Gesù ci sta davanti con le sue piaghe. E’ risorto, sì, ma il suo corpo conserva i segni della passione. Quei segni, quelle ferite, quelle piaghe Gesù non le conserva e non ce le mette davanti per rimproverarci, per farci per sempre ricordare che quelle piaghe gliele abbiamo causate noi; no! Gesù ci mostra le sue piaghe per ricordarci quanto egli ci abbia amato, per dirci: “Ti ho amato, e ti amerò per sempre!” Conserviamo nel nostro cuore le piaghe di Gesù; abbiamo bisogno di quelle piaghe; “da quelle piaghe siamo stati sanati”, siamo stati guariti, dice il profeta Isaia (Is 53,5). Quelle piaghe toccano il nostro cuore, lo commuovono, lo inteneriscono, lo smuovono ad amare, lo costringono ad amare!

Custodiamo in noi i doni della Pasqua. Sono doni preziosi guadagnatici da Cristo con la sua passione, morte e risurrezione; sono doni che posono cambiare e rendere santa la nostra vita.

“Grazie, Gesù, dei tuoi doni!”

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