27° Domenica del Tempo ordinario (forma ordinaria)

(Gn 2,18-24;  Ebr 2,9-11;  Mc 10,2-16)

Duomo di Belluno, sabato 3 ottobre 2015

Si dicono tante cose, oggi, sul matrimonio; più cose che una volta. Accanto all’istituzione ‘matrimonio’, oggi, varie forme di unione si propongono e tendono ad affermarsi come legittime, come rispondenti alla verità profonda delle cose e all’autenticità vera dell’animo umano.

Anche in questo settore, anche in questa materia, come in tanti altri aspetti del vivere, la Parola di Dio è luce e indicazione vera. L’uomo, la ragione dell’uomo, il sentire dell’uomo, facilmente si perdono, entrano in confusione e si sbagliano; la bussola della verità l’ha in mano Dio, molto più che l’uomo. Gesù ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). Davvero Gesù è la verità; la verità che insegna la retta e giusta via; la verità e la via che conducono e promuovono la vera vita.

La Parola di Dio che abbiamo sentito ci ha detto che “all’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina” perché fossero “una carne sola”. Uomo e donna sono tra loro complementari, e il matrimonio ha bisogno di questa complementarietà; solo questa complementarietà permette e assicura uno dei frutti essenziali del matrimonio: la procreazione e l’accendersi di altre vite.

Una complementarietà e un patto sponsale che è ‘per sempre’, perché è nella natura dell’ amore vero l’essere ‘per sempre’; l’amore vero e autentico, una volta scelto e deciso, è ‘per sempre’. “L’uomo non divida quello che Dio ha unito”, dice Gesù.

C’è un intervento di Dio, un disegno di Dio, una benedizione di Dio sul matrimonio. Il matrimonio umano non è cosa solo di uomini, è cosa anche di Dio, è cosa e realtà che riguarda anche Dio, perché Dio ha pensato in un certo modo il matrimonio, lo ha affidato all’uomo e alla donna perché venga costruito secondo un preciso modello, il modello che Dio ha avuto in mente; modello che è solo ‘bene’ per l’uomo. O pensiamo che Dio sia ‘contro’ l’uomo, e che quello che Dio ha pensato per l’uomo e gli propone sia contro la realizzazione e la riuscita vera dell’uomo? L’uomo sarebbe felice, forse, fuori e contro il pensiero di Dio? Questo è quanto il serpente dell’Eden, Satana, riuscì a far credere ai nostri progenitori: “Dio non è per voi; Dio non vi vuole bene; Dio vuole tenervi dentro regole assurde. Voi sarete felici se vi scrollerete di dosso le regole di Dio e vi riapproprierete la vostra libertà!” Libertà, libertà…quanto fuori strada porta la rivendicazione di una presunta e sbagliata libertà!

Probabilmente non a caso il Vangelo fa seguire immediatamente all’insegnamento sul matrimonio la scena di Gesù che abbracciava i bambini. Gesù li stringeva tra le sue braccia e li benediceva. Matrimonio e bambini sono realtà intimamente connesse e unite tra loro. Dal matrimonio nascono i bambini, e i bambini hanno bisogno del matrimonio dei loro genitori. Hanno bisogno di un matrimonio stabile, di un nido sicuro, che dia loro sicurezza e serenità. Quanta paura e preoccupazione nei figli, specialmente se piccoli o adolescenti, qualora avvertissero venti di separazione tra papà e mamma!

Certo, la comunione tra gli sposi all’interno del matrimonio non è cosa facile, non è cosa che non richieda sforzo, impegno, generosità e sacrificio. Il brano della Genesi che ci è stato proclamato ci dice una cosa importante a questo riguardo. La donna non esisteva ancora quando Dio creò l’uomo; e l’uomo dormiva quando Dio da una sua costola creò la donna. Né la donna vide la creazione dell’uomo, né l’uomo vide la creazione della donna. Il racconto, nella sua ingenuità e nel suo simbolismo, ci dice che i due sono ‘mistero’ l’uno all’altra. Mistero; mistero da accogliere, da penetrare e da scoprire con rispetto, con delicatezza, con venerazione; e non mistero da possedere, da profanare e da piegare a sé secondo i propri schemi e le proprie voglie. Incontro di due ‘misteri’ è il matrimonio; richiede tanta attenzione e tanto amore reciproco.

Proprio domani a Roma si apre il Sinodo sulla famiglia voluto da papa Francesco. E’ un evento di Chiesa e un evento umano di capitale importanza, perché la famiglia è l’istituzione prima, l’istituzione base del convivere umano. Da famiglie sane nascono ed escono persone sane, viene costruita una società sana, una nazione sana.

Noi vogliamo accompagnare il Sinodo con la nostra preghiera, e vorremo accogliere con spirito di fede quanto esso, in nome dello Spirito Santo, ci indicherà e ci dirà. Vogliamo pregare per tutte le famiglie del mondo.

don Giovanni Unterberger

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