Festa dell’Immacolata Concezione di Maria-2015

Duomo di Belluno e  chiesa di s. Stefano, 8 dicembre 2015

Il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria fu proclamato nel 1854 dal beato papa Pio IX, ed ebbe una chiara conferma dal Cielo nelle apparizioni di Maria a santa Bernardetta Soubirous quatto anni dopo, nel 1858. Apparendo a santa Bernardetta la Madonna disse: “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Fin dai primi secoli della Chiesa la fede del popolo di Dio ritenne Maria concepita senza peccato originale. Il saluto dell’angelo che l’aveva chiamata “piena di grazia”, il fatto che Maria fosse la madre di Gesù, il Figlio di Dio, che avesse dato alla luce, carne della sua carne, il Santo per eccellenza, rese certo il popolo cristiano e i suoi pastori che Maria era stata santa fin dal primo istante di vita, fin dal suo concepimento, esente da ogni ombra di peccato originale.

La verità dell’Immacolata Concezione conobbe un momento difficile nei secoli XIII – XIV, ad opera di alcuni teologi, anche insigni, che la negarono. Dicevano questi teologi: Maria dev’essere stata concepita anche lei col peccato originale, perché la Sacra Scrittura afferma che Gesù è il redentore e il salvatore di tutti gli uomini (Rm 5,19). Se Maria fosse stata concepita senza peccato originale -argomentavano questi teologi- Cristo non sarebbe il salvatore di tutti, e ciò andrebbe contro la Sacra Scrittura.

La riflessione teologica venne a capo  di questa difficoltà grazie al grande francescano Duns Scoto, il quale disse: Non c’è contraddizione tra quanto afferma la Sacra Scrittura, cioè che Gesù è il salvatore di tutti, e la verità di Maria concepita senza peccato originale. Gesù ha salvato e redento anche Maria, sia pure in modo diverso da come salva noi. A noi il peccato originale viene tolto dall’opera redentrice di Cristo dopo che l’abbiamo contratto, a Maria fu dato il privilegio di esserne preservata, ad opera della stessa redenzione di Cristo. Maria fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti di Cristo redentore.

Anche Maria è una salvata; è la salvata nel modo più alto e nella misura più piena. Mai ci fu in lei alcunchè di oscuro, di brutto, di corrotto, di peccaminoso. Ella è l’Immacolata; immacolata nel concepimento, e immacolata in tutta la vita. Il diabolico serpente, sul cui capo ella tiene il piede, non la morse mai, non l’ebbe mai sottomessa a sé, neppure in misura minimissima, neppure un istante.

In lei, nostra madre, lo sguardo si fissa gioioso e fiducioso. Ella è la nostra speranza. A lei possiamo ricorrere con piena confidenza, sicuri di essere accolti. Noi siamo tanto diversi da lei, tanto intaccati dal peccato e dal male, ma questo non è obiezione al suo cuore, non è ostacolo a che ella ci ami e si prenda cura di noi. “Siam peccatori, ma figli tuoi -noi le cantiamo- Immacolata, prega per noi”. E davvero la Madonna prega per noi; davvero la Madonna ci sente e ci considera suoi figli, figli consegnatile da Gesù in croce sul Calvario; figli accolti da lei con amore e misericordia.

Il suo candore è per noi richiamo, invito. Noi desideriamo assomigliarle nella purezza del cuore e del corpo; esserle vicini nell’amore a Dio e nel “sì” che ella pronunciò il giorno dell’Annunciazione. Essere anche noi un “sì” che ci renda immacolati, che ci renda come il Signore ci vuole, come Maria Immacolata ci desidera. Ella ci aiuti con la sua bontà e con la sua intercessione; ci sia sempre accanto e ci assista nel cammino della vita, fino al paradiso.

don Giovanni Unterberger

 

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