2° Domenica dopo l’Epifania (forma straordinaria)

( Rm 12,6-16;   Gv 2,1-11)

Belluno, chiesa di s.Stefano, 17 gennaio 2016

Gesù in Palestina cambiava le cose. Cambiò l’acqua in vino a Cana di Galilea; cambiò la cecità del cieco di Gerico in occhi che ci vedevano; cambiò la paralisi del paralitico in gambe che camminavano; cambiò la vita peccaminosa della Maddalena in vita santa; cambiò Matteo facendolo suo apostolo da pubblicano che era. Gesù era l’uomo, il Dio, della novità e del cambiamento.

Chissà che sorpresa, quel giorno, a Cana di Galilea, nella sala delle nozze! O forse, chissà, gli invitati, intenti a festeggiare, neppure si accorsero del miracolo… Certamente se ne accorsero i servi che avevano attinto l’acqua riempiendone le anfore, al vedere le anfore all’improvviso ricolme di vino anziché di acqua! Se ne accorse certamente colui che dirigeva il banchetto, che assaggiò il vino nuovo e lo trovò migliore di quello servito fino a quel momento. Se ne sarà accorto lo sposo, avvisato dal maestro di tavola. Le cose cambiarono, quel giorno, a Cana di Galilea. Gesù le cambiò.

Tante cose, anche oggi, hanno bisogno di essere cambiate. Il mondo è in affanno. Si organizzano convegni, incontri, summit; si tengono conferenze, si fanno studi, si adottano provvedimenti a livello politico, sociale, economico…; si fanno tanti sforzi per cambiare le cose, per migliorarle, per renderle più umane, più vivibili. Sono tutti sforzi lodevoli, encomiabili, utili e necessari.

Ma non va dimenticata una verità di fondamentale importanza: a cambiare profondamente le cose è capace, in definitiva, solo Gesù. Perché per cambiare profondamente le cose è necessario che cambino i cuori, e a cambiare profondamente i cuori è capace solo il Signore. “Senza di me non potere fare nulla”, egli disse (Gv 15,5), ed è proprio così.

L’uomo da solo non è capace di salvarsi, di compiere il bene, di fare bene le cose. C’è nell’uomo un’ estrema debolezza di fronte al bene, una forte inclinazione al male e una radicale incapacità di praticare la virtù. San Paolo nell’epistola ci ha esortati: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda, siate ferventi nello spirito, forti nella tribolazione; benedite coloro che vi perseguitano”. Forse che da soli siamo capaci di fare ciò? Non facciamo invece tante volte il contrario?

La fortuna degli sposi di Cana quel giorno fu quella di avere tra gli invitati alle loro nozze Gesù e Maria. Senza Gesù e Maria la loro festa sarebbe andata rovinata; Maria e Gesù, invece, cambiarono la difficoltà e il problema di quegli sposi in bene. Lo sbaglio più grande che l’uomo può fare è quello di pensare di non avere bisogno del Signore; è l’illusione di credere di poter fare da solo; l’idea di riuscire da sé. L’uomo è debolezza, è povertà; l’uomo ha bisogno del Signore. “Crea in me, o Dio, un cuore puro”, prega il salmista (Sal 51,12).

Invitare Gesù nella propria vita come gli sposi di Cana lo invitarono alle proprie nozze, è la cosa da fare. Gesù cambia, Gesù rinnova, Gesù trasforma. Abbiamo bisogno che Gesù ci cambi e ci trasformi! Si invita Gesù nella propria vita con la preghiera, col desiderio di fare la sua volontà, col porgere l’orecchio alla sua voce. Anzi, non occorre neppure che lo si inviti; è lui stesso che si invita e che chiede di essere accolto nella nostra vita. “Io sto alla porta e busso -egli dice nel libro dell’Apocalisse- se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Ricordiamo Zaccheo; Gesù si invitò lui, di sua iniziativa, in casa di Zaccheo. Zaccheo lo accolse, gli aprì le porte di casa, e Gesù trasformò la vita di Zaccheo. Zaccheo fu diverso, diventò un’altra persona.

Accogliamo anche noi Gesù; egli ci trasformerà.

don Giovanni Unterberger

 

 

Questa voce è stata pubblicata in Omelie di Don Giovanni. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.