14a domenica del Tempo ordinario (forma ordinaria)

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(Is 66, 10-14c; Gal 6,14-18; Lc 10, 1-12.17-20)

Duomo di Belluno, sabato 2 luglio 2016

Nel 1950, al festival di Venezia, fu premiato un film dal titolo: “Dio ha bisogno degli uomini”. Raccontava di una comunità di pescatori abitanti in una piccola e sperduta isola dell’Atlantico, al largo della costa della Bretagna. Quei pescatori erano persone rozze, con una vita morale profondamente deviata e scadente, sordi ad ogni invito a cambiamento e a conversione da parte del loro sacerdote, tanto che questi, amareggiato e scoraggiato, lasciò l’isola e li abbandonò a se stessi. Ma quei pescatori sentivano il bisogno di Dio, e incaricarono Tommaso, il sacrestano, a guidare la preghiera e i riti religiosi, in sostituzione del sacerdote che non c’era più; finché un nuovo sacerdote sbarcò nell’isola e li convertì. Quei pescatori non riuscivano a stare senza il sacerdote o comunque senza un intermediario tra Dio e loro.

Neppure Dio riesce a stare senza gli uomini: ha mandato il suo Figlio, Gesù, intermediario tra sé e l’umanità; e Gesù, a sua volta, inviò gli apostoli intermediari tra sé e gli uomini. Dio avrebbe potuto fare tutto da sé; avrebbe potuto salvare il mondo lui direttamente da solo, senza bisogno di alcuno; e invece volle aver bisogno degli uomini; volle, e vuole, salvare gli uomini per mezzo degli uomini.

Abbiamo sentito raccontare nel Vangelo che Gesù inviò in missione i suoi discepoli a portare a tutti, là dove egli personalmente non sarebbe arrivato, la buona novella e la sua salvezza.

Quanto è importante recuperare e prendere coscienza che Dio ha bisogno di noi! Dio ha bisogno, per i figli, di bravi genitori; di genitori che sentano l’importanza grande di educare i propri figli al bene, al dono di sé, alla virtù. Dio affida ai genitori le sue creature; Dio si fida, per le sue creature, di due genitori; e attraverso di essi vuole farli crescere nel bene.

Dio ha bisogno di bravi educatori, che nell’ambito della scuola e degli altri spazi di vita e di attività dei giovani, si prendano cura di loro e della loro crescita umana e civile.

Dio ha bisogno di bravi politici, retti e coscienziosi, che perseguano come unico scopo del loro compito il bene comune, la giustizia sociale, il progresso e la pace dei loro popoli nel rispetto della legge divina.

Dio ha bisogno delle ricchezze dei ricchi per provvedere alle necessità dei poveri; ha bisogno della carità di chi sta bene ed ha salute per provvedere ed aiutare chi è ammalato e soffre.

Dio ha bisogno degli uomini! Dio ha bisogno di noi! Egli ha messo il mondo e le sorti del mondo nelle mani dell’umanità, e, per la sua parte, nelle mani di ciascun membro dell’umanità.

E’ un mistero che Dio abbia pensato e voluto così, con tutto il rischio che l’uomo non adempisse con coscienziosità e con impegno il proprio compito, ma potesse diventare addirittura, al contrario, ostacolo e impedimento al bene e alla felicità del mondo.

Siamo in missione, tutti in missione, come i settantadue discepoli inviati da Gesù. Da ciascuno di noi, per la propria parte, dipende la qualità, il benessere o la sofferenza dell’ambiente in cui siamo e viviamo. Per fare bella la terra e la convivenza umana Dio ha voluto avere bisogno degli uomini; ha bisogno della nostra libertà messa in atto ed esercitata al meglio. Accogliamo su di noi la fiducia di Dio e la responsabilità di costruire il suo disegno.

don Giovanni Unterberger

 

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