1^ domenica di Quaresima (forma ordinaria)

Guido Reni – San Michele Arcangelo – 1635

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( Gn 2,7-9; 3,1-7;   Rm 5,12. 17-19;   Mt 4,1-11)

Duomo di Belluno, 1 marzo 2020

Tempo di lotta e di combattimento, la Quaresima. Così ce lo presenta la Chiesa, nostra madre, con le letture della Messa di oggi, prima domenica di questo nuovo tempo liturgico. E la Parola di Dio ci indica e ci precisa il nemico da affrontare in questo combattimento.

L’apostolo Paolo scriveva ai cristiani di Efeso: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,11-12). Papa Francesco, nell’‘Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo’ del 22 febbraio 2018, fa eco alle parole dell’apostolo, e scrive: “Non si tratta solamente di un combattimento contro il mondo e la mentalità mondana, che ci inganna, ci intontisce e ci rende mediocri. Nemmeno si riduce a una lotta contro la propria fragilità e le proprie inclinazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e così via). E’ anche una lotta costante contro il diavolo, che è il principe del male. Proprio la convinzione che questo potere maligno è in mezzo a noi, è ciò che ci permette di capire perché a volte il male ha tanta forza distruttiva. La sua presenza si trova già nella prima pagina delle Sacre Scritture, con l’immagine del serpente che tentò i nostri progenitori. E Gesù nel ‘Padre nostro’ ha voluto che terminassimo chiedendo al Padre che ci liberi dal Maligno.  L’espressione che lì si utilizza non si riferisce al male in astratto e la sua traduzione più precisa è ‘il Maligno’. Indica un essere personale che ci tormenta. Gesù ci ha insegnato a chiedere ogni giorno questa liberazione perché il suo potere non ci domini.

Non pensiamo dunque che sia un mito -continua il papa- una rappresentazione, un simbolo, una figura o un’idea. Tale inganno ci porta ad abbassare la guardia, a trascurarci e a rimanere più esposti. Lui non ha bisogno di possederci. Ci avvelena con l’odio, con la tristezza, con l’invidia, con i vizi. E così, mentre riduciamo le difese, lui ne approfitta per distruggere la nostra vita, le nostre famiglie e le nostre comunità, perché ‘come leone ruggente va in giro cercando chi divorare’ (1Pt 5,8) (cfr Gaudete et exultate, nn. 159-161) “Satana e il male non è la nebbia di Milano –aggiunge il papa- non è una cosa diffusa, è una persona”.

Gesù stesso fece l’esperienza della tentazione: il diavolo gli si avvicinò nel deserto al fine di distoglierlo dal disegno del Padre: “Dì che queste pietre diventino pane…; gettati giù dal pinnacolo del tempio, non ti farai male…; adorami…”. Gesù oppose a Satana direttamente la Parola di Dio: “Sta scritto…; sta scritto…; sta scritto…”; non si fermò a dialogare con lui. “Con Satana non si può dialogare -ebbe a dire papa Francesco nell’omelia di una Messa a santa Marta- se tu cominci a dialogare con lui sei perduto; è più intelligente di noi, e ti rovescia, ti fa girare la testa e sei perduto. Fa sempre finta di essere educato; entra e poi finisce male, se non te ne accorgi in tempo”. La donna nel paradiso terrestre -ci dice la Genesi- accettò di trattare col serpente, ascoltò quanto egli le diceva, e si sforzò di controbattere, ma poi restò vinta. Gesù non trattò con Satana.

Nel combattimento contro lo spirito del male -dice ancora papa Francesco nell’‘Esortazione apostolica citata- “dobbiamo usare le potenti armi che il Signore ci dà: la fede, che si esprime nella preghiera, la meditazione della Parola di Dio, la partecipazione alla Santa Messa, l’adorazione eucaristica, la Riconciliazione sacramentale, le opere di carità, l’impegno missionario” (cfr Gaudete et exultate, n. 162). Noi possiamo aggiungere ‘il ricorso a Maria’, che non fu mai vinta da Satana.

Ecco dunque la Quaresima: tempo che ci invita al combattimento spirituale. Da soli non riusciremmo, ma con le armi sopra indicate e con l’aiuto onnipotente di Gesù, potremo anche noi riuscire vincitori su ogni forma di male.

don Giovanni Unterberger

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