Assunzione di Maria Santissima in cielo

Tiziano Vecellio – Assunta – 1616-18

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(Ap 12,1-6a. 10ab;   1Cor 15,20-27;   Lc 1,39-56)

risalente al 15 agosto 2013

La solennità della Madonna assunta in cielo ci mette davanti una creatura, la più bella di tutte, circonfusa di grazia e di gloria -come ci ha detto la prima lettura, la grandiosa pagina dell’Apocalisse- : una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e con attorno al capo una corona di dodici stelle.

E’ Maria, la madre del Signore, l’umile ancella di Dio vissuta a Nazareth nel nascondimento e nel silenzio, nell’umiltà e nella carità. Ella fu da Dio assunta in cielo e glorificata al di sopra di ogni creatura, fatta sedere su di un trono altissimo accanto a suo Figlio Gesù, partecipe della stessa gloria del Figlio di Dio, come sulla terra ella è stata partecipe della vita, della passione, morte e risurrezione del Figlio di Dio.

E’ bello e consolante vedere Maria assunta in anima e corpo nel profondo dei cieli; vederla assisa regina accanto a Dio, onorata da schiere di angeli e festeggiata da una folla di santi. E’ bello e consolante per noi, perché ella è una di noi, è una appartenente al genere umano, è la nostra madre che non si dimentica dei suoi figli; è colei che dall’eternità, in cui è immersa, guarda alla storia del mondo, alla nostra storia personale di ciascuno, con amore e tenerezza. Ella è come un’àncora gettata in cielo, un’àncora fissata nel porto della salvezza; a quell’àncora tutti noi possiamo aggrapparci per arrivare anche noi al porto della salvezza eterna.

Lei, Maria, assunta in cielo, è la nostra “nostalgia”. La luce che la fa risplendere non è una luce gettata su di lei dal di fuori, ma è una luce che esce dal di dentro di lei e la pervade tutta; è la luce delle sue virtù, la luce del Dio presente in lei. In Maria nulla v’è di impuro, nulla di corrotto, nulla di tenebroso; in lei non c’è peccato. Ella è lo specchio terso e senza macchia, la donna di ogni grazia e di ogni santità.

Il nostro sguardo cerca purezza, cerca bellezza; il nostro cuore aspira alla virtù. Ma dove troverà il nostro occhio purezza e bellezza? dove troverà il nostro cuore la virtù? La troveranno in  Maria, il capolavoro di Dio; la donna che non conobbe peccato; mai avvelenata dal sia pur minimo sentimento di odio, di avversione o di cattiveria verso chicchessia; mai rigonfia di orgoglio e di superbo sentire; mai deturpata e rovinata dai fremiti degradanti della lussuria e dell’impurità che abbrutisce. Ella è davvero la nostra nostalgia! ciò che anche noi, figli di Eva, vorremmo essere, e desidereremmo ardentemente diventare.

 Forse ci assale un dolore, una pungente intima sofferenza mentre contempliamo Maria, nel vederci tanto distanti e tanto diversi da lei. Eppure non è sbarrata a noi la strada che porta a quella bellezza, la via che conduce a quella virtù e a quell’innocenza. Certo, per noi non sarà e non potrà essere una innocenza mai perduta e sempre conservata, come fu ed è per Maria, ma può essere una innocenza riconquistata, ripresa e riavuta. Sì, ci è data questa possibilità, ci è offerto questo continuo dono: ritornare puri e senza colpa, senza macchia, luminosi, dopo ogni nostro peccato. Il Signore ha lasciato su questa terra chi può dirci nel nome di Dio: “Ti sono rimessi i tuoi peccati; io ti assolvo, va in pace”: è il sacerdote, che nel sacramento della Riconciliazione ci rifà puri, ci rende di nuovo partecipi della santità di Dio e della bellezza immacolata di Maria. Assieme al sacramento della Riconciliazione, il nostro sforzo generoso di bene, di virtù  e di santità ci avvicina  sempre un po’ di più a Maria.

Ella è la nostra “stella polare”. Assunta in cielo, Maria brilla sopra di noi come punto di richiamo e di riferimento sicuro. Su di lei possiamo tenere fisso lo sguardo, per non perdere la rotta, per non smarrire la via, per arrivare anche noi là dove ella è. Ella ci è esempio di fede, di umiltà, di carità, di semplicità, di ascolto, di purezza; imitando lei saremo anche noi un giorno introdotti in cielo, a gioire della compagnia sua, di Dio, degli angeli e dei santi. Insieme a lei, intanto, continuiamo il nostro cammino, tra asperità e momenti sereni; anche la vita di Maria -lo sappiamo-  non fu solo serenità e gioia, fu anche martirio, e doloroso martirio. Maria, nostra “stella polare”, pregata da noi ogni giorno, ci porterà a salvezza sicura.

don Giovanni Unterberger

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